Se calano le tasse, cresce il gettito fiscale: lo conferma il viceministro Casero

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Sergio-Divina-ilnordestDivina: «sono soddisfatto per le dichiarazioni del viceministro all’Economia in commissione Finanze del Senato. Non ci sono più alibi alla riduzione del peso del fisco su cittadini ed imprese»

Se si abbassano le tasse, il gettito fiscale aumenta. La prova provata l’ha fornita in commissione Finanze del Senato il viceministro all’Economia e Finanze Casero ad un’interrogazione stilata dal senatore Sergio Divina.

«Ciò che era una mia opinione è stata confermata come realtà dai dati in possesso del ministero – dice soddisfatto l’esponente leghista – Con interrogazione 3-00522 chiedevo al Governo di avere i dati relativi alle entrate derivate dai nuovi contratti a “cedolare secca” sugli immobili ad uso abitativo e i dati mi hanno dato perfettamente ragione». Secondo i dati forniti da Casero, fino al 2010 i redditi da immobili erano cumulati alle rimanenti entrate e tassati in base al cumulo. Con la cedolare secca si è scorporato il reddito da locazione immobiliare tassandolo non più al 40-45% medio della dichiarazione dei redditi, ma con due aliquote fisse del 19% e 21%. Il risultato? «Secndo quanto mi ha risposto il viceministro, nel 2011 i contatti registrati hanno visto un incremento del 7% con un gettito fiscale identico al 2010, e nel 2012 un incremento dei contatti del 15%. Un raddoppio del gettito dell’imposta di registro e seppur non vi siano dati ufficiali dell’Irpef, che Casero ha affermato che il gettito (ufficioso) è sensibilmente superiore all’anno precedente» dice Divina che trae anche la conseguente conclusione: «se si abbassano le tasse, i cittadini le pagano volentieri, emerge il sommerso ed il gettito per le casse pubbliche aumenta».

Il caso della “cedolare secca” sugli affitti immobiliari è il primo dato oggettivo che consente di suffragare la teoria che solo abbassando il prelievo è possibile rilanciare il gettito fiscale e assicurare l’equilibrio dei conti pubblici. E la controprova viene da un settore fiscalmente martoriato come quello della mobilità, che negli ultimi tre anni ha perso qualcosa come la metà delle vendite di auto, con una perdita secca di gettito fiscale di oltre 4 miliardi di euro e centinaia di migliaia di posti di lavoro diretti ed indotti.

Divina sprona il Governo e la maggioranza ad agire di conseguenza: «se si vuole risollevare questo martoriato Paese, al Governo non rimane che prenderne atto e agire di conseguenza, tagliando il peso del fisco, ad iniziare dai balzelli più controproducenti ed odiosi, che gravano su cittadini ed imprese”.