Kompatscher e Rossi a Roma per incontrare Delrio e la pattuglia parlamentare regionale

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Ugo-Rossi-Graziano-Delrio-Arno-Kompatscher-Luigi-Casero-ilnordestTra gli argomenti discussi con il governo, agenzie fiscali, finanza locale e personale della giustizia

Trasferta romana per i due presidenti delle province di Trento (Ugo Rossi) e di Bolzano (Arno Kompatscher) e le relative delegazioni per incontrare il ministro agli affari regionali Graziano Delrio per discutere delle problematiche relative all’assetto autonomistico e alle relative competenze delle due autonomie speciali.

Prima dell’incontro al ministero, Rossi e Kompatscher hanno incontrato la pattuglia parlamentare regionale espressione di maggioranza e opposizione. «E’ importante dare questo messaggio di unità e di impegno comune per aggiornare l’autonomia – ha detto Kompatscher ringraziando gli intervenuti per aver raccolto questo invito – perché dobbiamo lavorare assieme, ciascuno nelle sue funzioni e in base alle esigenze dei rispettivi territori, per difendere l’autonomia anche sul piano finanziario. Ed è importante trovarci nel momento in cui iniziamo il percorso per ridefinire i rapporti finanziari con lo Stato».

Per questo è un segnale significativo la disponibilità espressa dai parlamentari a collaborare in questo percorso: la speranza di fare un buon lavoro, sul piano tecnico e politico, per convincere lo Stato e raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti è stata ribadita dal presidente trentino Rossi.

A seguire, è iniziato il vertice al ministero agli Affari regionali, durato oltre un’ora, tra il ministro Delrio, i presidenti Kompatscher e Rossi, il viceministro all’Economia e finanze Luigi Casero e i funzionari di governo e province. Concretamente sono stati istituiti tre tavoli tecnici dedicati alle funzioni da trasferire o delegare alle province: riguardano la finanza locale compresa la gestione dell’IMU, le funzioni amministrative e organizzative del settore della giustizia, e infine le agenzie fiscali. «Questi tavoli di lavoro sono chiamati a chiarire le questioni tecniche e giuridiche, tra cui la quantificazione dei costi da sostenere, e saranno operativi già dalla prossima settimana. Entro un mese il lavoro approderà al tavolo del confronto politico», ha sottolineato Kompatscher. Un gruppo di lavoro separato si occuperà inoltre dei contenuti e dei prossimi passi relativi ai finanziamenti per i comuni di confine (già fondo ODI) e al riassetto del Parco nazionale dello Stelvio.

Moderatamente soddisfatto Ugo Rossi: «fnalmente si comincia. Il nostro ottimismo è per ora moderato, perché siamo abituati alla concretezza. Abbiamo sentito il ministro Delrio concordare con noi sul fatto che l’accordo debba essere globale, debba essere cioè un accordo che si occupa di riempire di contenuti le deleghe che la Legge di stabilità ci ha assegnato, su giustizia, agenzie fiscali, tributi locali. Il ministro si è impegnato inoltre per quel che riguarda la nostra proposta riguardante il residuo fiscale per partecipare al risanamento dei conti dello Stato. L’impegno è quello di farci avere una risposta in tempo utile prima che le province siano costrette a fare ricorso, e questo termine è fissato al 25 febbraio. Abbiamo visto il ministro Delrio e il viceministro Cesaro molto convinti nel voler lavorare seriamente su tutte queste ipotesi. Siamo dunque fiduciosi che nelle prossime settimane si possa riempire di contenuti una volontà oggi espressa e ribadita da entrambe le parti».

Il ministro Delrio ha confermato che «con l’avvio di questi tavoli puntiamo a coniugare autonomia e responsabilità, a far assumere nuove funzioni alle Province nonché ad evitare nuovi contenziosi», ribadendo come «il clima sia di leale collaborazione per trovare un nuovo equilibrio tra Stato e Province e per garantire, con una maggiore autonomia, maggiore efficienza al territorio. Lo spazio di manovra lo abbiamo trovato con la nuova Finanziaria, ora andiamo avanti su quella strada». Il Ministro ha ricordato che sulle Regioni l’impegno del Governo va in una direzione: “non rendere più normali le speciali, ma più speciali le normali».