Autotrasporto, settore ancora senza prospettive

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blocco tir protestaIl consiglio direttivo di FAI Conftrasporto Trentino – Alto Adige: «la categoria soffre molti problemi e aspetta dalla politica risposte che non arrivano»

Il consiglio direttivo di FAI Conftrasporto, l’associazione aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia, che raggruppa le imprese dell’autotrasporto in Trentino – Alto Adige si è riunito per esaminare una serie di questioni aperte che riguardano la categoria, molto provata da questi lunghi mesi di crisi.

FAI Conftrasporto chiede – al pari di altre associazioni – di vedere riconosciuta la rappresentanza delle imprese del settore all’interno dei consigli di quelle società che operano nell’ambito dei trasporti e delle infrastrutture: su tutte, Interbrennero (attiva nei servizi di intermodalità ferro-gomma) e l’Autostrada del Brennero.

Il consiglio ha posto in evidenza il problema dei lavoratori interinali che operano per agenzie straniere: si tratta di un problema grave che pone le basi di una concorrenza sleale in grado di danneggiare irrimediabilmente tutto il settore, condannando soprattutto le piccole e medie imprese. Più in generale, quello della concorrenza straniera è un aspetto molto sentito soprattutto dagli autotrasportatori di una regione di confine come il Trentino – Alto Adige. La vicinanza con altri paesi costringe più che altrove a confrontarsi con una realtà ben diversa da quella italiana.

Altro tema sollevato dall’associazione è quello dei contributi provinciali concessi ad aziende che avrebbero dovuto garantire occupazione ma che, a distanza di mesi, si sono rivelate inaffidabili. Ci vuole maggiore equità – spiega il consiglio FAI – per evitare di creare situazioni in cui esistano imprese di serie A ed imprese di serie B. In questo periodo di crisi, ogni ingiustizia che si traduce in un’alterazione della libera concorrenza è potenzialmente fatale per molte piccole aziende.

Similmente a quanto fatto da Confcommercio Trentino, poi, il consiglio direttivo di FAI Conftrasporto lancia un allarme anche a proposito dei concordati in continuità, un meccanismo molto pericoloso che paralizza, anche in regione, migliaia d’imprese sane ma che hanno avuto la sventura di lavorare con imprenditori senza scrupoli. Un errore, quello dei concordati in continuità, da sanare quanto prima.

Un altro argomento sul quale si è attivato il consiglio è quello dell’Autonomia e della sua difesa. «Anche i nostri imprenditori – spiegano i consiglieri – in quanto trentini e altoatesini vengono spesso additati nelle altre regioni italiane come dei privilegiati. Un’accusa infondata che merita di essere smentita con voce decisa. Chiediamo che l’attuale Giunta provinciale ed il suo presidente, già attiva nella difesa delle prerogative, dei meriti e delle responsabilità dell’Autonomia, s’impegnino per tutelare anche il nostro settore di fronte a dicerie infondate e dannose».

Secondo il presidente della categoria Giorgio Loner «in questo momento il nostro settore non ha alcuna prospettiva per il futuro. A livello nazionale assistiamo ad un preoccupante silenzio dalla politica, mentre in Europa la concorrenza, soprattutto con le imprese dell’est, è sempre più forte e difficile da sopportare per le nostre imprese che devono fare i conti con un costo del lavoro elevatissimo ed una tassazione diretta ed indiretta che riduce impietosamente gli utili e scoraggia ogni possibile forma di ripresa».