Un veicolo incidentato deve essere comunque riparato

Ordinanza della Cassazione. Soddisfazione di Federcarrozzieri e di Assoutenti verso l’ordinanza che fa chiarezza contro un comportamento invalso delle assicurazioni a limitare il risarcimento al valore del veicolo prima dell’incidente.

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Una ordinanza della Cassazione fa giustizia per tanti automobilisti coinvolti in incidenti che si vedevano liquidati dalle compagnie di assicurazione non tanto per il valore di riparazione e ripristino del loro veicolo, anche se vecchio, ma fino alla sola concorrenza del valore del veicolo incidentato prima dell’evento.

«Con una clamorosa ordinanza, la Cassazione interviene a gamba tesa sul settore delle riparazioni auto, bacchettando di fatto le compagnie di assicurazioni che spingono i propri clienti a rottamare il veicolo incidentato quando il costo delle riparazioni supera il valore commerciale della vettura» afferma con soddisfazione Federcarrozzieri.

Da tempo i giudici ritengono lecito risarcire riparazioni il cui costo non supera «notevolmente» il valore di mercato del veicolo, ma ora la Cassazione, spiega Federcarrozzieri, «ha fatto di più: in un caso dove il danneggiato aveva richiesto “una somma pari quasi al doppio del valore del veicolo” ha infatti chiarito che, pur dovendo “tener conto della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo”, il limite per il risarcimento individuato dai giudici è che non vi sia un aumento di valore del veicolo».

Nello specifico, riferisce Federcarrozieri, la Cassazione ha stabilito che «va considerato che il danneggiato può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad es., perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazionedelle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione».

Per il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli, «è molto difficile che una vettura aumenti di valore dopo essere stata riparata, a meno che non sia stato sostituito il motore o il cambio. La Cassazione, ribadendo il diritto dei proprietari di auto ad ottenere un risarcimento in caso di sinistro anche quando il costo degli interventi di riparazione supera il valore commerciale della vettura, rivoluziona il settore delle autoriparazioni. Fino ad oggi le compagnie di assicurazioni, che peraltro usano listini con valori commerciali dell’usato del tutto errati e sbilanciati al ribasso, hanno spinto gli assicurati a rottamare il veicolo incidentato sostenendo l’antieconomicità delle riparazioni. Ora, grazie alla Cassazione, sarà finalmente l’automobilista a scegliere tra la riparazionedell’autovettura e la rottamazione».

«Solo nel 2022 – ricorda il presidente di Federcarrozzieri – sono state rottamate in Italia 1.051.994 autovetture, per ogni 100 nuove auto immatricolate ben 79 hanno subito una rottamazione, nonostante in molti casi le stesse vetture avrebbero potuto essere riparate e tornare a circolare in tutta sicurezza».

L’ordinanza della Cassazione è salutata con soddisfazione da Assoutenti: «dalla Corte di Cassazione arriva un importantissimo assist in favore di milioni di automobilisti italiani che subiscono danni alle proprie autovetture a seguito di incidenti stradali. Finora gli automobilisti sono stati spinti dalle imprese assicuratrici a rottamare la propria vettura quando i costi delle riparazioni risultavano anti-economici per le compagnie, poiché superiori al valore di mercato dell’auto danneggiata. Una prassi scorretta e lesiva dei diritti dei consumatori – spiega il presidente Furio Truzzicostretti ad acquistare una nuova vettura pur potendo riparare quella incidentata. Ora la Cassazione mette fine a questa politica assurda delle compagnie di assicurazioni, e gli automobilisti potranno a buon diritto riparare l’auto anche se la compagnia sostiene che ha un valore commerciale troppo basso, evitando di ricorrere alla rottamazione e sostenere l’onere, sempre più impegnativo, di dover acquistare una nuova automobile».

L’aspetto negativo della vicenda sarà una corsa al rialzo dei premi da parte delle compagnie di assicurazione che nelle prossime settimane, passo dopo passo, ritoccheranno il costo delle polizze Responsabilità civile, incendioe kasko specie per le categorie di guidatori più a rischio o per i possessori di veicoli più anziani per coprire i maggiori costi che dovranno sopportare.

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