Il Cosip critica la politica per il depotenziamento delle attività di controllo delle Forze dell’ordine in Trentino

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polizia-Posto-di-controllo-autostradale-ilnordestA seguito della recrudescenza di episodi di criminalità, il sindacato di polizia chiede maggiore attenzione e più investimenti sul territorio

Il Trentino è ancora un’isola felice per quanto riguarda la criminalità, stando ai numerosi episodi che negli ultimi giorni hanno costellato le cronache locali con rapine ed aggressioni varie?

Secondo le forze di polizia no e il segretario provinciale del Cosip (Sindacato indipendente di polizia) Sergio Poli tira inn ballo direttamente la politica e i parlamentari locali: «alle recenti affermazioni su Facebook del senatore Panizza che si dichiara “colpito” dalla lentezza con la quale le Forze dell’Ordine sono intervenute a seguito del colpo effettuato al Mercatone Uno, ma non solo a quelle, stupisce che proprio il senatore Panizza si meravigli della situazione delle forze dell’ordine, sia sul piano nazionale che in Trentino. Forse il Senatore dimentica che poche settimane fa, assieme ad altri 171 senatori, tra i quali Giorgio Tonini, Vittorio Fravezzi, Fancesco Palermo, Karl Zeller, e Hans Berger, ovvero 6 su 7 senatori del Trentino Alto Adige, ha votato l’emendamento 1.900 che di fatto ha inferto una ulteriore pugnalata alle spalle delle Forze dell’Ordine». Secondo il segretario del sindacato si tratta di «una legge di stabilità che punisce fortemente ed ulteriormente le Forze di Polizia, equiparandone ruolo e funzioni al pari di quello degli altri pubblici impiegati, disconoscendone ancora una volta la specificità. Una serie di norme penalizzanti oltre che sul lato economico anche su quello operativo, che vanno in senso contrario a quello che lo stesso Capo della Polizia Pansa aveva pochi giorni prima dichiarato e chiesto. Una ulteriore riduzione di organico che, se per le grandi città sarà penalizzante, nelle piccole realtà come la nostra produrrà effetti anche peggiori. Immaginate che questi signori, a provvedimento approvato hanno anche applaudito e si sono gioiosamente rallegrati!»

Non si fermano a questo le rivendicazioni del terzo sindacato dei poliziotti trentini. Secondo Paoli «stiamo lanciando da tempo grida di allarme ai nostri interlocutori locali, in primis al questore, che si dimostra assolutamente disinteressato al continuo assottigliamento della nostra forza numerica, tant’è che a fronte di regolari pensionamenti, non abbiamo avuto conferma di una qualche sua richiesta di nuovo personale per la Questura, situazione che porta ad un inarrestabile innalzamento dell’età media dei poliziotti trentini.

Stiamo contestando e lo faremo con ancora più forza, lo scriteriato impiego di quelle esigue risorse umane che abbiamo a disposizione, sprecate a discapito dell’attività preventiva e repressiva vera, non di facciata. Parliamo di poliziotti impiegati in attività di rappresentanza nelle più disparate cerimonie civili o addirittura para-militari che non ci appartengono, per il solo piacere visivo di qualcuno; agenti impiegati a piantonare le apparecchiature radio-tv o a scarrozzare in giro atleti e allenatori delle recenti olimpiadi universitarie.

Avevamo chiesto al Commissario del Governo di risparmiarci l’onere incomprensibile di impiegare autovetture e poliziotti per portare a spasso gli impiegati del suo ufficio in attività che di Polizia non hanno nulla a che spartire ma la nostra voce si è persa in inattuate rassicurazioni e gli incredibili impieghi proseguono».

Ne vale, dopo le ultime rapine, al rafforzamento degli organici con il comando di poliziotti da fuori provincia: «ora assisteremo – sottolinea Paoli – alla panacea dell’arrivo di decine di colleghi da fuori provincia che giungeranno in città al mattino per andarsene al pomeriggio o alla sera. Con loro faremo posti di controllo e identificheremo centinaia di persone; gonfieremo le statistiche. Così per settimane, poi con frequenza sempre minore finché l’attenzione dei media e della popolazione non calerà a sufficienza. Uno spreco immane di denaro pubblico e di risorse per una azione temporanea sicuramente superiore a quelle necessarie all’assegnazione di nuovo personale, anche trentino, che sta aspettando un trasferimento per la nostra città. Quando l’effetto di questi episodi criminali passerà in secondo piano – continua il segretario del Cosip – qui resteremo noi, poliziotti a cavallo dei cinquanta anni, piazzati come spauracchio in piazza Dante o in piazza della Portela dove il problema non è di polizia ma è di ipocrisia; e mentre saremo obbligati a restare là per il piacere di qualcuno, in periferia si svaligeranno case».