Unindustria Pordenone lancia il Piano straordinario per recupero della competitività

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Presidente-ConfindustriaPN-Michelangelo-Agrusti-ilnordest-quotidianoAgrusti: «la crisi ha colpito maggiormente l’economia della provincia». Bono: «un progetto di rilancio che riveste importanza regionale»

La provincia di Pordenone, colpita maggiormente dalla crisi economica rispetto ad altre realtà del Friuli Venezia Giulia, rilancia sul proprio futuro, proponendo un piano straordinario “Pordenone Laboratorio per una nuova competitività industriale” presentato da Unindustria Pordenone.

Un piano che va ben oltre i confini della stessa provincia, come sottolinea il presidente di Confindustria FVG, Giuseppe Bono, secondo il quale l’iniziativa pordenonese impone al panorama nazionale una profonda riflessione su quali debbano essere le condizioni competitive, in Italia, per fare impresa e attrarre investimenti. «A livello nazionale – ha detto Bono – la discussione è di matrice intellettuale, ma di economia reale si parla poco. Occorre aprire un dibattito culturale, perché l’impresa, nel nostro Paese, è stata sempre considerata, quasi, alla stregua di un nemico, non certo come il centro vero per fare ricchezza. Di questo, amaramente, sono convinti in parecchi».

Bono ha fornito alcuni spunti statistici relativi alla congiuntura negativa ricordando che la situazione post-crisi evidenzia un saldo negativo del numero di imprese pari al 25%. «Anche a fronte di una ripresa che dovrebbe essere più accelerata di quella prevista, si riusciranno a recuperare forse la metà delle aziende rimaste per strada. Ricostruire è difficile. Ecco perché l’iniziativa di Pordenone, che mira a trattenere investimenti, è un fatto strategico, molto importante. È la base minima da cui partire. Se non si fa questo – ha concluso Bono – altro che lacrime e sangue. Quel che viene spiegato oggi è il minimo indispensabile se l’obiettivo è una ripartenza».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Unindustria Pordenone Michelangelo Agrusti, che dopo aver ricordato le crisi che stanno colpendo con maggiore intensità la provincia (Electrolux, Ideal Standard e il comparto del Legno Arredo nel suo complesso), ha spiegato che «anche dinnanzi all’inderogabile necessità di politiche industriali rapide, non ancora soddisfatta, noi imprenditori abbiamo ritenuto improrogabile un’azione forte, diversa, di portata storica». Su quest’assunto, e sulla sempre più radicata convinzione che «le imprese non sono patrimonio esclusivo degli imprenditori ma anche delle maestranze e quindi dell’intera comunità, si è creata una coesione sociale straordinaria. Per effetto della quale siamo stati accolti come parte integrante di un sistema solidale».

Alla stesura del documento presentato nella sede della territoriale di Confindustria, ha precisato ancora Agrusti, hanno contribuito diverse personalità del mondo dell’economia e del diritto in affiancamento al direttore di Unindustria, Paolo Candotti, e al responsabile del Centro studi, Luigi Campello: Tiziano Treu, Innocenzo Cipolletta, Maurizio Castro e Riccardo Illy, «un contributo operativo importante da chi ha aderito alla nostra idea di confezionare un piano sia emergenziale sia strategico che affrontasse la situazione a prescindere da interventi legislativi»