BAT Italia conferma l’acquisto di tabacco italiano per i prossimi 3 anni

60 milioni di sostegno economico alla tabacchicoltura italiana e il riconoscimento di ulteriori 2 milioni di euro per fronteggiare il caro energia rispetto all’investimento effettuato nel 2022. Soddisfazione di Confagricoltura e Coldiretti.

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La coltivazione di tabacco.

BAT Italia ha siglato un protocollo d’intesa triennale con il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentaree delle foreste per l’acquisto di tabacco italiano di alta qualità. Alla firma del nuovo accordo hanno partecipato il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, il direttore generale di BAT ItaliaFabio de Petris, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

BAT Italia ha annunciato, per il 2023, un investimento fino a 60 milioni di euro per l’acquisto di 15.000 tonnellate di tabacco italiano delle varietà Burley, in Campania e Virginia Bright, in Veneto e Umbria. La nuova intesa garantisce un ulteriore supporto alle circa 400 aziende della filiera agricola di BAT Italia, che conta circa 6.000 addetti e che oggi, come tutta l’agricoltura italiana, si trova ad affrontare difficoltà senza precedenti, legate soprattutto all’incremento dei costi energetici, delle materie prima agricole e alla siccità. In questo senso, nel confermare il sostegno economico alla tabacchicoltura italiana BAT ha riconosciuto ulteriori 2 milioni di euro per fronteggiare il caro energia rispetto all’investimento effettuato nel 2022.

Questo investimento è un’ulteriore conferma dell’impegno di BAT Italia sul territorio italiano, attraverso una presenza sempre più importante nell’agroindustria nazionale. L’azienda ha investito circa 300 milioni di euronegli ultimi 10 anni nell’agricoltura italiana, cui si aggiungono 500 milioni di euro in 5 anni previsti per il piano industriale dell’azienda per la realizzazione del Trieste Innovation Hubnuovo centro di produzioneinnovazione e sostenibilità globale di BAT Italia.

«L’Italia riveste una grande importanza nella strategia global di BAT, che da sempre pone l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale al centro dell’agenda ESG della nostra azienda», ha dichiarato Fabio de Petris.

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La firma dell’accordo con Bat Italia: da sx, il direttore generale di BAT Italia, Fabio de Petris, il sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole e Forestali Patrizio Giacomo La Pietra, il vice presidente di BAT Italia, Alessandro Bertolini e Pina Romano di Confagricoltura.

«Il futuro della filiera italiana del tabacco passa attraverso due concetti imprescindibili: sostenibilità e innovazione. Le centinaia di aziende italiane e le migliaia di lavoratori del settore, distribuite principalmente sul territorio di Umbria, Campania e Veneto, vogliono rimanere competitive sul mercato e per affrontare le sfide future che attendono il mondo dell’agricoltura, impegnato nella produzione di tabacco, sono necessari investimenti importanti e mirati. Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – sostiene il sottosegretario senatore La Pietra – è al fianco delle nostre aziende produttrici e dell’intera filiera in questo processo di innovazione e sostenibilità. Una vicinanza evidenziata dall’evento odierno, nel quale, presso la sede del Masaf, sono state convocate tutte le principali manifatture, per la sigla di un accordo foriero di investimenti, che avranno una durata triennale, in grado quindi di garantire una progettualità di lunga durata alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana».

«Non capita spesso di dare notizia di investimenti importanti in Italia, specie in questo periodo di difficoltà economiche. Accogliamo perciò con maggiore soddisfazione il progetto di BAT a sostegno della filiera tabacchicola italiana, che conferma il suo ruolo strategico nell’economia del Paese. Il settore, che è di fondamentale importanza per l’Italia e per la sua economia, conta infatti quasi 2.000 aziende che impiegano circa 50.000 addetti – dichiara Massimiliano Giansanti -. È importante, adesso, per assicurarne una crescita costante, innovativa, attenta al territorio, fare scelte politiche adeguate e condivise con tutti gli attori della filiera, che abbiano un orizzonte di lungo respiro».

Soddisfazione anche da parte di Coldiretti e dall’Organizzazione nazionale del Tabacco, che parla di valorizzazione della filiera corta ed integrata. Si tratta – spiega la Coldiretti – della più rilevante fornitura di tabacco a livello europeo con un impatto economico direttoindiretto e indotto stimato in oltre 230 milioni di euro e un risvolto occupazionale di 28.700 addetti impiegati nelle diverse regioni sul totale Italia.

L’Italia è il primo produttore di tabacco greggio dell’Unione europea, con circa il 30% del totale anche se la tabacchicoltura è diffusa in 6 regioni, dal Nord al Sud della penisola, di cui la quasi totalità in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, in Italia vengono coltivate tutte le varietà di tabacco, ad eccezione dei tabacchi Orientali, prodotti solo in Grecia e Bulgaria.

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