Crisi economica e legge di Stabilità, anche i Giovani di Confindustria FVG nel solco di Squinzi

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FVG-giovani-imprenditori-Verga-Falzacappa-ilnordestVerga Falzacappa: «basta favole e promesse, il Parlamento dia risposte serie e concrete”

Le orecchie del giovane Enrico Letta devono fischiare un bel po’, visto che le critiche ai contenuti – inesistenti – della “sua” prima legge di Stabilità provengono da tutti i settori dell’economia, quella che con l’export e le tasse che paga tiene a galla (ma non si sa ancora per quanto) il Belpaese.

Dopo le critiche dure e puntuali del leader di Confindustria Giorgio Squinzi, s’inseriscono nel filone anche i Giovani di Confindustria Friuli Venezia Giulia, per il tramite del loro presidente, Antonio Verga Falzacappa, secondo il quale «abbiamo dato anche troppa fiducia a questa classe politica in attesa di un cambiamento che non è mai arrivato: adesso smettano di raccontarci favole e si impegnino per trovare una risposta seria ed efficace alla crisi, perché l’Italia è allo stremo. Servono poche azioni e concrete: la riduzione drastica delle tasse su imprese e lavoro abbattendo la spesa pubblica improduttiva, la semplificazione burocratica e maggiore certezza del diritto, una nuova legge elettorale per ridare dignità alla classe politica e stabilità al Governo».

Verga Falzacappa non è solo: anche gli altri presidenti regionali e territoriali dei Giovani Imprenditori di tutta Italia, nello stesso momento, presenteranno ai parlamentari del proprio territorio negli incontri che svolgeranno a gennaio a Roma.

“Abbiamo stabilito un’azione unitaria per portare una serie di proposte operative per riprendere a crescere. Sono proposte mirate, con tanto di copertura, che come Confindustria abbiamo avanzato già a gennaio 2013 ma che le istituzioni purtroppo non hanno ascoltato perché bloccate da veti incrociati» continua Antonio Verga Falzacappa, che si rivolge ai legislatori: «ai parlamentari vogliamo anche ribadire la centralità dell’impresa per la creazione di benessere nel Paese. Oggi dobbiamo fare i conti con una caduta della domanda interna del 21%, contro una media UE del 4,3 e con 40 posizioni di differenza rispetto alla Germania in termini di competitività e attrazione dell’economia. Con un fisco da confisca e una giustizia incerta e lunghissima. In queste condizioni non c’è legge di stabilità che tenga: noi non riusciamo ad assumere e produrre. E’ necessario agire per crescere e chi governa ha il dovere di farlo adesso» conclude Verga Falzacappa.