Belluno va alla guerra (fiscale) vero lo Stato ed il Trentino

0
404
micaela-biancofiore-ilnordest
micaela-biancofiore-ilnordestContestato l’emendamento che riserva competenza primaria in tema fiscale alla provincia di Trento. Polemiche tra Forza Italia e gli autonomisti

Galeotto fu l’emendamento che la manina autonomista dei senatori e deputati della pattuglia parlamentare trentino-altoatesina è riuscita a mettere nel corso della discussione nella Commissione finanze del Senato della legge di Stabilità, emendamento poi fatto proprio dal Governo che lo ha inserito nel maxiemendamento con cui è stata fatta piazza pulita delle oltre 6.000 proposte di modifica alla legge fatte dai senatori.

Con questo provvedimento, sempre che sia approvato in via definitiva, lo Stato riconosce alle autonomie di Trento e di Bolzano nuove competenze in materia di gestione dell’amministrazione fiscale e giudiziaria, tali da controbilanciare gli annunciati tagli ai bilanci delle due province. Un’operazione che va nel senso da tutti auspicato di dare autentica capacità di autogoverno ai territori, nella direzione di un federalismo autentico e compiuto.

Peccato che la mossa abbia suscitato un vespaio di polemiche, innescate proprio dall’unica deputata regionale di Forza Italia, Micaela Biancofiore, che si è lanciata anima e corpo contro la norma. Alla Biancofiore si è accodata il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, che invita alla mobilitazione la montagna veneta con la “chiamata alle armi” di sindaci, amministratori, imprenditori, sindacati e cittadini contro la nuova ondata di privilegi al Trentino Alto Adige. Ciotti ha battezzato l’iniziativa “mobilitazione generale contro le ingiustizie dello Stato nei confronti della terra bellunese”, ma le sue invettive sono anche contro la Regione Veneto che “non riconosce le necessità della montagna”. L’attacco allo Stato ed al Governo viene dal fatto che “concede privilegi a chi li ha già – scrive in una nota Ciotti – e dare infatti poi la delega fiscale alle province di Trento e Bolzano vuol dire far morire dal punto di vista economico la nostra provincia”. Per Ciotti “si crea una palese concorrenza sleale, favorendo lo spostamento delle nostre imprese nei loro territori e a noi resteranno i disoccupati”. Tra le proposte della Ciotti, quella di ricorrere in Cassazione e alla Corte Europea “visto che noi siamo nelle Alpi – conclude – come Trento e Bolzano e visto che l’Europa riconosce l’uguaglianza della montagna”.

franco-panizza-ilnordestA difesa dell’emendamento scende in campo il senatore autonomista Franco Panizza che definisce le dichiarazioni dell’on. Michaela Biancofiore “un fatto psicologicamente interessante: forse perché nella sua vita politica non è mai riuscita a rappresentare e a difendere le istanze e i bisogni delle popolazioni del Trentino e dell’Alto Adige/Süd Tirol e per questo si scaglia contro di loro, e contro il fatto che ci siano in Parlamento forze che non fanno altro che mantenere fede al mandato ricevuto dagli elettori: in fondo non è un caso che, alle ultime elezioni, Forza Italia in Alto Adige abbia raccolto appena il 2,5% dei consensi”. Secondo Panizza, “con la Legge di Stabilità alle autonomie speciali non è stato concesso alcun privilegio. Semplicemente si è cominciato a dar corso a quanto stabilito con l’Accordo di Milano e nel quadro normativo previsto dal federalismo, specificatamente sulla parte relativa alle autonomie speciali. Veniamo da una fase quale quella del Governo Monti – spiega ancora Panizza – in cui vi è stata una forse conflittualità tra Stato centrale e le nostre due Province, perché era in atto una politica omologante e neocentralizzatrice, tanto che in più occasioni la Corte Costituzionale ha dato ragione a Trento e Bolzano per quel che riguardava l’attribuzione di determinate prerogative e competenze, che con il Governo Monti si era provato a sottrarre”.

“Trento e Bolzano – insiste Panizza – parteciperanno per la parte loro spettante al risanamento dei conti dello stato; e, con la stesso senso di responsabilità, vogliono gestire le loro risorse senza prendersela con questo o quell’altro ente superiore se un qualcosa non va o non funziona. I dati sul residuo fiscale, tutti scientificamente provati, dicono che il saldo tra quanto il Trentino versa e quanto riceve dal pubblico è superiore rispetto a molte regioni italiane tra cui il Veneto. Con una differenza: che in Trentino a spendere è la Provincia e nelle regioni a statuto ordinario è lo Stato”.

Panizza striglia l’amazzone berlusconiana bolzanina con una lezione di autonomismo: “quello che la Biancofiore non riesce proprio a capire è che l’autonomia è una presa in carico di responsabilità, senza infingimenti, alibi o giustificazioni di sorta. Certo mi rendo conto che per una che intende la politica come una dichiarazione ad effetto da rilasciare ai giornali mentre si sposta da un salotto romano all’altro, rimane e sempre rimarrà un concetto decisamente ostico.  Le autonomie speciali non sono un peso, ma possono invece rappresentare la soluzione al problema. Sono convinto che l’Italia riuscirà a superare lo stato di incertezza finanziaria che da sempre la contraddistingue solo delegando potere ai territori e assegnando responsabilità vere. Le autonomie che non sono in grado di gestirsi e di far quadrare i loro bilanci siano commissariate; ma le altre, quelle che i propri bilanci li sanno controllare, siano rafforzate ed estese anche agli altri territori”.