Mercato auto a novembre vicino a livelli 1977

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autoparco ssangyongL’Italia è in continuo calo da 42 mesi. Sempre più indispensabile l’abbattimento della tassazione sull’acquisto e utilizzo dell’auto da parte di privati ed aziende

Chi si attendeva un primo segnale positivo dalle vendite di auto a novembre è rimasto deluso. L’ennesima chiusura al ribasso, la numero 42 dalla fine degli ultimi incentivi nel marzo 2010, ha portato le immatricolazioni a quota 102.201 unità, in calo del 4,54% rispetto ad un anno fa e ad un livello solo di poco più alto rispetto al novembre 1977. Anche il mercato dell’usato perde colpi.

A novembre – precisa il Ministero dei trasporti che ha diffuso i dati – sono stati registrati 347.437 trasferimenti di proprietà, in calo del 7,13% rispetto a novembre 2012, mentre in ottobre la vendita di auto usate era scesa del 2,27%. “Profondo rosso” per il gruppo Fiat (ma questa non è una novità, che fa da contraltare all’impetuosa crescita dei marchi che investono pesantemente sui nuovi prodotti e sulla loro qualità, ad iniziare dai coreani di Hyundai e Kia) che il mese scorso ha venduto in Italia 27.790 nuove vetture, in calo del 12,33% sul 2012, mentre la quota di mercato si è fermata al 27,19%, in calo sia sul 29,61% di un anno fa sia rispetto al 28,12% di ottobre. Se Fiat mantiene saldamente le posizioni di testa nelle classifiche dei modelli venduti con auto di basso e medio valore (come Panda, Punto, Ypsilon, 500L e 500), nelle fasce più elevate la domanda s’incanala verso il prodotto estero, con le Volkswagen che si confermano i modelli più graditi dalla clientela italiana, con vendite in progresso del 12% a 8.695 unità: a ruota seguono le Ford con un calo del 14% a 6.704 unità e le Opel, in calo del 9% a 5.541 unità.

Il calo di novembre porta le stime di mercato nel 2013 “probabilmente in rosso del 7,7% sul 2012 e del 48,1% sui livelli ante-crisi del 2007”, afferma il Centro Studio Promotor aggiungendo però che un segnale positivo potrebbe arrivare nei prossimi mesi. “Ora sono 42 i mesi di calo del nostro mercato” dalla fine degli ultimi incentivi nel marzo 2010, e “il settore si appresta a chiudere l’anno a un livello di 1,3 milioni di immatricolazioni”, afferma il presidente dell’Unrae Massimo Nordio. Nel 2014, secondo l’Associazione delle case estere in Italia “alle condizioni attuali l’inversione sarà solo tecnica e non strutturale e il mercato difficilmente potrà esprimere più di 1.335.000 immatricolazioni con una crescita limitata e vicina al 3%”.

Secondo il direttore dell’Anfia Gianmarco Giorda, “il mercato si posiziona su livelli di poco superiori a quelli di novembre 1977, quando furono immatricolate 96.644 auto, e, nonostante si percepisca qualche miglioramento del clima di fiducia dei consumatori, mancano ancora importanti fattori di spinta alla ripresa”.

Il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi rileva come a novembre manchino “all’appello 700.000 vetture rispetto a quanto il mercato avrebbe potuto ragionevolmente assorbire se non ci si fosse impegnati a tartassarlo. E poiché lo Stato mediamente introita su ogni vettura 5.000 euro tra Iva, bolli e tasse varie, solo quest’anno l’Erario ha subito una perdita secca di circa 3 miliardi e mezzo di euro. Senza parlare della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, i costi degli ammortizzatori sociali e i costi collettivi per l’arresto dello svecchiamento di un parco circolante tra i più vecchi, inquinanti e pericolosi del mondo”. Perdita che aprirà nel bilancio dello Stato l’ennesimo buco che toccherà alla coppia Letta/Saccomanni trovare copertura per non scivolare oltre la soglia di deficit tollerata dall’Unione Europea.

Quanto alle varie fasce di prodotto, prosegue il recupero del diesel, le cui immatricolazioni in novembre crescono del 2,5%, recuperando 4 punti di quota e portandosi al 56% del totale, mentre continuano a flettere le motorizzazioni a benzina, scese in novembre dell’11,2%, al 28,5% del totale. Continuano inoltre a contrarsi anche le immatricolazioni delle vetture a Gpl, ormai stabili in quota nel cumulato all’8,9%, mentre prosegue la crescita del metano (al 5,6% nel mese e al 5,2% negli 11 mesi) e delle vetture ibride (+57,4% nel mese).