A Negrar la festa dell’Amarone

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Il primo sabato dei mesi di ottobre, novembre e dicembre

I tanti appassionati di Amarone ora possono finalmente ammirare la bottiglia più antica del loro vino rosso preferito prodotto in Valpolicella, oggi successo italiano globale, passato da una produzione di 3 milioni di bottiglie negli anni Ottanta ai 13 milioni raggiunti nel 2010. Il prezioso cimelio è custodito nel Caveau dei Cru della Cantina Valpolicella Negrar, prima azienda vitivinicola a imbottigliarlo nel 1939, ed è la tappa clou di un tour guidato che la Cantina propone al pubblico il primo sabato dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2011 in occasione di Sabato on wine”, manifestazione ideata dal Movimento Turismo del Vino.

Come per tante grande invenzioni, anche l’origine dell’Amarone si deve al caso. La sua nascita ufficiale risale al 1936, quando nelle cantine di Villa Mosconi ad Arbizzano, frazione di Negrar, sede al tempo della Cantina Sociale Valpolicella, il cantiniere Adelino Lucchesi si accorse di aver lasciato fermentare troppo a lungo una botte di Recioto, vino d’eccellenza della Valpolicella, apprezzato per la dolcezza. Ma invece di una sonora lavata di testa, il lavoratore ricevette un encomio, perché una volta assaggiato, il direttore di quel tempo, Gaetano Dall’Ora, si rese conto di avere nel bicchiere invece che un “Recioto andato in amaro”, un grande “Amarone”.
Coniato il nome, nel 1939 venne imbottigliato per la prima volta dalla Cantina l’Amarone Extra della Valpolicella. Dopo la nascita della Doc Valpolicella nel ’68, l’etichetta per tutti i produttori fu Recioto Amarone della Valpolicella, ma nel ’95, sull’onda del successo mondiale ottenuto dal vino, venne modificato il disciplinare per distinguerlo definitivamente dal Recioto fino ad arrivare alla vendemmia 2010, primo anno della Docg Amarone.

Tra le tappe del tour proposto dalla Cantina, c’è l’interessante visita al piccolo ma suggestivo museo sui metodi di appassimento adottati nel tempo in Valpolicella per produrre Recioto e Amarone. Dalle distese di uve per terra ai picai (appesi in dialetto veneto), corde sottili pendenti dalle travi del soffitto a cui venivano legati i grappoli d’uva – e in alcune aziende vinicole lo sono tuttora – si passa alle distesa di uve sulle arele (graticci in canne di bambù), usate in altri periodi dell’anno per l’allevamento dei bachi da seta, sino ad arrivare alla sistemazione in cassette di legno e poi, in epoca odierna, in quelle di plastica. Nella stessa sala, sono visibili anche 40 campioni di uve autoctone della Valpolicella, alcune rare e pressoché sconosciute, a testimonianza del lavoro di riscoperta di antichi vitigni che la Cantina conduce da anni con ricerche sul campo e sperimentazioni in cantina.

Altra suggestiva tappa del tour guidato è la visita alle bottaie, usate per invecchiare i rossi veronesi più apprezzati al mondo, l’Amarone, il Recioto e il Ripasso. Ideale conclusione delle visite è l’accogliente sala “Domini Veneti”, luogo adatto per assaporare in un clima conviviale i vini della Cantina, tutti acquistabili a prezzi convenienti nell’adiacente Enoteca. Le visite guidate alla Cantina Valpolicella Negrar sono previste sabato 1 ottobre, sabato 5 novembre e sabato 3 dicembre 2011, due i turni possibili per ogni sabato, ore 10.00 e ore 15.00, costo 10 euro a persona con degustazione dei vini rappresentativi della Cantina, necessaria prenotazione tel. 045.6014300 oppure via e-mail info@cantinanegrar.it, contatto Natascia Lorenzi.