Tagli alla spesa pubblica: Lorenzin pronta ad adottare i “costi standard” nella sanità italiana

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luca zaia sorriso palco 1Zaia: “musica per le nostre orecchie. Spero che Cottarelli li tiri fuori dal cassetto e li applichi a tutta la pubblica amministrazione”

Presto la pubblica amministrazione e quella sanitaria in particolare potrebbe essere costretta ad una rivoluzione virtuosa, specie in quelle realtà dove non nel passato anche recente non si è guardato più di tanto all’efficienza della spesa pubblica. La ministro alla sanità Beatrice Lorenzin ha annunciato l’introduzione a breve dei costi standard per ridurre la spesa in quelle realtà, quasi tutte regioni del Centro Sud, che hanno costi di funzionamento decisamente più elevati rispetto ala media nazionale. Costi che non sempre si correlano con altrettanta efficienza nei servizi resi.

“Musica per le orecchie della sanità veneta che li chiede da anni e già li applica in casa sua. Tanto di cappello al ministro Lorenzin se riuscirà nell’impresa di dare il via all’unica vera riforma antisprechi della sanità” chiosa soddisfatto il presidente della regione del Veneto Luca Zaia. “Proprio in questi giorni – fa notare Zaia – inizia la sua attività Carlo Cottarelli, il nuovo Commissario alla ‘Spending Review’. Mi auguro non ritenga di partire da zero e, per cominciare, riapra subito quel cassetto dove giace da circa 2 anni la manovra sui costi standard. Sarebbe davvero una bella partenza. E troverebbe subito 30 miliardi disponibili, un terzo di quanto il Governo gli ha chiesto di recuperare”.

Secondo il governatore del Veneto, questa “costituisce l’ultima spiaggia per riportare davvero in equilibrio la spesa sanitaria nazionale senza intaccare il principio universalistico delle cure sancito dalla Costituzione con tagli trasversali che, se non si chiude la falla, hanno lo stesso effetto che buttare fuori l’acqua con un cucchiaio. E’ anche l’ultima spiaggia – prosegue Zaia – perché finisca la mala pratica di far ricadere sulle regioni con i conti in ordine, come il Veneto, gli sprechi altrui. Con i costi standard una siringa dovrà costare lo stesso in Veneto come in tutta Italia (oggi non è così) e chi non riuscirà a rispettare il costo standard e spenderà di più dovrà fare ricorso alla fiscalità locale, rispondendone quindi ai cittadini elettori. E allora ne vedremo delle belle”.

Spetta alla Lorenzin e a tutto il governo imbracciare con sufficiente decisione il coraggio di mettere tutti gli amministratori locali dinanzi alle loro responsabilità, senza scaricare, come è finora sempre avvenuto, sulle finanze nazionali i costi degli sperperi buoni solo per alimentare le solite clientele.