Al via una grande alleanza tra le catene di ristorazione nei centri commerciali e le proprietà o società di gestione di questi ultimi con la nascita dell’Osservatorio Aigrim. Tutti soggetti finora “nemici” o comunque controparti in lotta per i propri interessi, esacerbati dalla pandemia prima e dall’esplosione dei prezzi dell’energia più recentemente.
A Milano i vertici delle principali catene di ristorazione nei centri commerciali (cosiddetti “tenants”) e alcuni tra le più rappresentative società di gestione/proprietari dei centri commerciali sul mercato italiano (“landlords”), si sono incontrati per la prima volta in Italia in occasione del convegno“Ristorazione e Centri Commerciali – Ritorno al Futuro” organizzato da Aigrim (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzata).
«Siamo molto soddisfatti del convegno organizzato perché siamo riusciti a coinvolgere i più importanti “tenants” e “landlords” del mercato italiano che si sono confrontati, credo per la prima volta in Italia, sulle necessità e le linee guida strategiche da adottare per lo sviluppo futuro del settore – ha commentato Cristian Biasoni, presidente Aigrim -. La presenza di relatori autorevoli e la grande partecipazione di pubblico rappresentano entrambi un inequivocabile segnale della volontà comune di rivitalizzare uno dei settori che ha sofferto maggiormente a causa della pandemia. Favorendo questo dibattito, credo che Aigrim abbia dimostrato il ruolo fondamentale dell’associazione».
I dati emersi dall’Osservatorio Aigrim sul fatturato della ristorazione, condivisi da Aigrim e dai centri commerciali, sono tra le motivazioni più importanti che hanno dato origine alla necessità di creare un momento di confrontotra le parti. Nello specifico, è stato evidenziato un calo del 4,5% tra gennaio ed agosto 2022, rispetto al periodo analogo del 2019, incidendo così su un settore che ancora perde rispetto ai livelli pre-pandemia.
Nel corso del convegno è stata presentata la ricerca di Deloitte su “Il mercato del Foodservice inItalia, focus sui Centri Commerciali”, un documento utile a confrontare lo scenario economico del Foodservice in Italia e in Europa, analizzando le differenze e le prospettive che determineranno i risultati dei prossimi anni.
Secondo i dati emersi sul Foodservice, a livello globale, il mercato si appresta a recuperare e superare il valore complessivo raggiunto nel 2019 (2.603 miliardi di euro) entro il 2023, con un tasso di crescita annuo (CAGR) del +5,5%. L’Europa, nello specifico, è l’area geografica che crescerà maggiormentenel periodo 2021-2026 con il +6,8%. Il mercato Foodservice in Italia ha storicamente registrato stabili risultati e un valore complessivo al 2019 di 78,5 miliardi di euro.
Il dettaglio – esercizi ristorativi presenti all’interno di supermercati, ipermercati e simili – rappresentacirca il 5% del totale Foodservice italiano e ha avuto la crescita maggiore nel periodo 2016-2019, con previsioni positive per il futuro di circa il +9,5% tra il 2021 e 2026.
Nonostante la contrazione osservata negli ultimi 2 anni a causa della pandemia, la ristorazionerappresenta quasi il 5% del turnover totale dei centri commerciali, che ha raggiunto 71,6 miliardi di euro nel 2021 su oltre 1,200 centri.
Al termine dell’incontro è stato annunciata la costituzione di un osservatorio Aigrim permanente di confronto sulle principali necessità emerse:
· re-inventare e rilanciare il format dei centri commerciali con investimenti strutturali, di marketing e comunicazione soprattutto per quanto riguarda i centri di fascia medio bassa che soffrono attualmente di una perdita generale di attrattività;
· interventi straordinari a sostegno del settore per contrastare l’aumento generalizzato dei costidovuto all’inflazione e alla crisi energetica in atto, per esempio differenziando gli orari delle attività di ristorazione;
· trovare un allineamento tra gli interessi di breve periodo delle società che gestiscono le grandi superfici e quelli dei “tenants” che invece investono con un orizzonte temporale di medio periodo;
· legare i canoni fissi ai flussi di visitatori, così come accade per esempio già negli aeroporti, per allineare sforzi e obiettivi tra “tenants” e “landlords”;
· rivedere la ripartizione delle spese comuni quali, per esempio, quelle per le manutenzioni straordinarie.
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