Nei giorni scorsi è stata formalizzata la costituzione del Comitato “Popolo Produttivo”, una realtà autonoma e apartitica composta da tutte le piccole, medie e micro imprese appartenenti a ben dieci categorie, in rappresentanza di oltre 950.000 posti di lavoro, strategici e indispensabili all’economia e alla tranquillità sociale del Paese.
I dieci responsabili di categoria, fondatori del Comitato “Popolo Produttivo”, lanciano il loro grido di allarme per la drammatica congiuntura economica in cui versano le medie piccole, le micro imprese e milioni di lavoratori. Dopo due anni di pandemia, ora, in piena emergenza bellica, milioni di famiglie e imprese sono allo stremo.
Vi aderiscono Associazione Le Partite Iva Italia, Comitato Adesso basta Balneari – Assormeggi Italia; Movimento difesa prodotti agricoli; Associazione nazionale ambulanti – U.g.l.; Associazione italiani liberi; Coordinamento produttori ortofrutticoli italiani; Movimento nazionale dell’agricoltura; Tutela nazionale imprese; Federazione europea per la giustizia; Federazione italiana sindacati intercategoriali e Ristoratori Veneto & Ho.re.ca.
«Per uscire dal dramma che le attanaglia e mantenere viva la speranza di una normalizzazione, i tanti concittadini che ci onoriamo di rappresentare, chiedono una continuità lavorativa. A tal proposito, vista l’urgenza per la tenuta delle aziende, del tessuto economico e sociale della nazionale, chiediamo l’immediata moratoria bancaria, fiscale e contributiva, l’abbattimento dei costi di consumo energetico e dei carburanti» affermano i promotori del Comitato “Popolo Produttivo”.
Nello specifico, ogni categoria del Comitato ha già inoltrato istanza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a tutte le forze politiche: istanze accolte e condivise dalla massima carica dello Stato il 17 ottobre scorso.
«La situazione è grave e l’economia delle famiglie, è ridotta sul lastrico. Non possiamo più attendere oltre – afferma il Comitato -. Pertanto a breve comunicheremo le azioni che si stanno programmando nell’immediato, a sostegno degli imprenditori e lavoratori autonomi, destinate a non passare inosservate, qualora non trovassero accoglienza le istanze emergenziali che abbiamo proposto alla politica».
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