Expo delle Dolomiti a Longarone, Alpi come cerniera e non come barriera

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expo-dolomiti-longarone-fiere-ilnordestCiambetti: “macroregione alpina come strumento strategico per ottenere e coordinare risorse nazionali e comunitarie”

Al seminario convegno di apertura di “Expo delle Dolomiti”, evento promosso dalla Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con Longarone Fiere, per far conoscere le caratteristiche, le finalità e le ricadute socio-economiche conseguenti all’iscrizione delle Dolomiti a Patrimonio dell’Umanità, dal titolo “La strategia macroregionale alpina e il suo potenziale valore aggiunto per l’implementazione dell’Agenda Europea 2020” è intervenuto l’assessore regionale al bilancio e alla cooperazione della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti che ha colto l’occasione per parlare di macroregione alpina:

“le Alpi come cerniera e non come barriera, le Alpi come tratto d’unione tra popoli che parlano lingue diverse, ma hanno la stessa voce, le Alpi come grande e straordinario laboratorio: siamo ai piedi delle Dolomiti, patrimonio mondiale per la bellezza e l’asprezza che esse esprimono, ma anche simbolo di un modus vivendi in cui l’uomo ha cercato una convivenza possibile con l’ambiente, un equilibrio. Quando questo equilibrio si rompe, quando l’esasperata ricerca del profitto economico non tiene in alcun conto del diritto dell’ambiente e del valore della vita umana accade l’irreparabile: mai più, mai più”.

Secondo Ciambetti “l’ipotesi della macroregione alpina s’incardina perfettamente nello schema delle tre altre grandi strategie europee, l’Adriatico-Ionica, Baltica e Danubiana, che delineano per il futuro europeo un mosaico unitario articolato su ambiti e bacini omogenei armonicamente e decisamente combinati tra loro. E il ruolo del Veneto è quello di essere cerniera tra il bacino del Mediterraneo e il cuore dell’Europa”.

Per l’assessore, il progetto di una macroregionae alpina coglie un’esigenza condivisa e diffusa in un bacino che riguarda circa 70 milioni di abitanti, 46 regioni di 7 stati diversi, 450.000 kmq e un Pil procapite medio di circa 22.800 euro all’anno. “Queste cifre – ha sottolineato Ciambetti – danno l’idea di cosa sia questa macroregione e quali potenzialità abbia, soprattutto se riusciremo a definirla in maniera compiuta, non chiusa esclusivamente all’ambito montano in senso stretto, ma aperta alle vaste aree socio-economico produttive dell’ambito pedemontano e delle pianura su cui il territorio alpino gravita. Un’iniziativa che non deve comportare oneri aggiuntivi: la strategia macroregionale non prevede, infatti, né strutture né fondi aggiuntivi, ma comporta la possibilità concreta di coordinare e indirizzare le diverse risorse, comunitarie e nazionali, verso obiettivi e progetti, per cui una loro previsione negli strumenti di programmazione finanziari comunitari attualmente in fase di elaborazione per il 2014-2020 è fondamentale per l’efficacia della strategia stessa”.