Inaugurato a Portogruaro il nuovo stabilimento Unigreen del gruppo Maschio Gaspardo

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maschio-gaspardo-inaugurazione-fabbrica-Unigreen-portogruaro-taglio-nastro-ilnordestA breve i dipendenti saranno 200. Alla cerimonia hanno partecipato la presidente della provincia di Venezia Zaccariotto e il ministro Zanonato

E’ stato inaugurato a Portogruaro il nuovo stabilimento Unigreen del gruppo Maschio Gaspardo alla presenza della presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, del ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato e del sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, con la presenza dell’assessore provinciale all’edilizia scolastica e sindaco di Gruaro Giacomo Gasparotto, dei rappresentanti della prefettura, delle forze dell’ordine, delle maestranze e dei clienti dell’azienda provenienti anche dall’India e dal Venezuela.

Il gruppo, presente in Italia con 7 stabilimenti e 1.600 dipendenti, produce macchine per l’agricoltura, seminatrici, trebbie e sprayer ed esporta l’85% del prodotto. In questo stabilimento, acquistato solo 3 mesi fa, il fondatore Egidio Maschio ha assunto 60 dipendenti che cresceranno in pochi mesi fino a 200.

“E’ sempre una grande soddisfazione, un orgoglio come cittadini e come amministratori, specialmente in questo periodo così difficile per la nostra provincia e il nostro paese, poter inaugurare una nuova realtà economica e produttiva di successo. A dimostrazione che in questo territorio esiste ancora una grande voglia di fare, un coraggio e un dinamismo imprenditoriale di grande livello” ha commentato Zaccariotto.

Soddisfatto anche il patron del gruppo Egidio maschio, che negli spazi ex Yama produrrà macchine agricoli giganti come le seminatrici o macchine per il diserbo del mais e per la concimazione tramite l’interramento di microgranuli di un nuovo fertilizzante ricavato dagli scarti del “digestato” del biogas. Il gruppo Maschio Gaspardo, che conta già 1.500 dipendenti che a breve diverranno oltre 1.700, ha chiuso il 2012 con utili in crescita del 26% rispetto all’anno precedente. Le macchine prodotte a Portogruaro, del valore medio di oltre 300.000 euro cadauna, sono destinate in maggioranza ai mercati di India, Cina, Russia e Americhe che richiedono un lavoro di alta tecnologia e qualità. “L’esperienza insegna che questo tipo di produzione mal si concilia in Romania o in Cina, dove pure funziona la produzione di macchine di largo consumo. Diversamente in questo caso sono richieste la scienza e la qualità lavorativa della nostra gente del Nordest” ha detto con legittimo orgoglio Maschio.