Il “patto dei sindaci” del Veneto in visita al nuovo quartiere delle Albere a Trento

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Da sin sindaco trento Andreatta e ass. Dalla Vecchia 1
Da sin sindaco trento Andreatta e ass. Dalla Vecchia 1Assessori provinciali, sindaci e tecnici della provincia di Venezia in trasferta per visitare l’areale ex industriale riconvertito da Piano

Una delegazione di amministratori pubblici (per la provincia di Venezia, l’assessore all’ambiente Paolo Dalla Vecchia e l’assessore ai trasporti Giacomo Grandolfo, i sindaci di Camponogara Gianpietro Menin e di Dolo Mariamaddalena Gottardo, assessori e tecnici dei Comuni di Annone Veneto, Camponogara, Caorle, Ceggia, Chioggia, Dolo, Eraclea, Fossalta di Portogruaro, Fossò, Mira, Musile di Piave, Noale, Portogruaro, Quarto D’Altino, San Donà di Piave e Santa Maria di Sala, il presidente di Atvo (Azienda trasporti Veneto orientale) Fabio Turchetto, professionisti del settore e tecnici provinciali), ha visitato a Trento i risultati del progetto di riqualificazione urbana dell’area ex Michelin di Trento, realizzato da Renzo Piano. L’evento è stato organizzato dalla provincia di Venezia in collaborazione con Confindustria Venezia e Zintek Srl.

Amministratori e tecnici si sono incontrati nell’esclusivo (e ancora praticamente semi deserto nonostante sia terminato da oltre tre mesi) quartiere “Le Albere”, dove Renzo Piano ha progettato e portato a compimento un esempio unico di sinergia pubblico-privato: un quartiere realizzato da primarie aziende, anche veneziane – Zintek fra queste, in qualità di general contractor, ha curato la realizzazione delle innovative coperture ad elevata efficienza energetica – con lo specifico scopo di rispondere a criteri di sostenibilità ambientali avanzati, anche se non di assoluta eccellenza per una realtà di moderna concezione.

Le Albere-trento-foto-di-una-via-del-quartiere-ilnordestAlessandro Andreatta, sindaco di Trento, ha illustrato il lavoro iniziato nel quartiere il 31 luglio 1998 (che si estende su 116.000 metri quadri, 300.000 metri cubi costruiti; 5 ettari sul totale ceduti al pubblico e trasformato in parco, 2 ettari di spazi pubblici) quando era un semplice consigliere comunale: “siamo riusciti a recuperare quest’area periferica di 11 ettari e mezzo avendo chiari gli obiettivi come recuperare il rapporto con il fiume, collegare l’area alla città, prevedere non solo abitazioni ma anche negozi, uffici, spazi pubblici. Non volevamo sperimentare ma innovare. L’esperienza pubblico-privato è stata positiva”. Soprattutto per i privati, verrebbe da dire, dopi i tantissimi investimenti fatti da Provincia e Comune di Trento sull’area che ha praticamente azzerato il rischio imprenditoriale della cordata che ha promosso l’investimento (o, meglio, speculazione) immobiliare, che risulta ancora in gran parte invenduto nella parte residenziale.

L’assessore Paolo Dalla Vecchia, anche a nome della presidente Zaccariotto, ha voluto sottolineare come “questa giornata di studio è stata occasione per approfondire le criticità e le opportunità di uno sviluppo del territorio che punti alla rigenerazione delle aree dismesse. Ricordo che Le Albere era sede di un grande stabilimento Michelin. In questi anni la Giunta guidata da Francesca Zaccariotto ha puntato a dare un taglio interdisciplinare al lavoro delle politiche ambientali come strada obbligata per ottenere risultati concreti”. Tutti sono stati concordi con l’importante sottolineatura della vice presidente di Confindustria Venezia, Agnese Lunardelli, circa “il tema delle strategie energetiche per il futuro, il progetto della provincia 202020 e del recupero in senso sostenibile del nostro territorio, devono essere il tema centrale della nascente Città Metropolitana”.

provincia-venezia-Le-Albere-trento-ilnordestIl coordinamento del “Patto dei Sindaci”, operato dagli uffici tecnici della Provincia, ha poi promosso e stimolato l’adesione di tutti i comuni alla redazione di un importante progetto di ammodernamento degli edifici e delle linee di illuminazione pubblici. Massimo Gattolin, dirigente del Servizio ambiente e i suoi collaboratori hanno evidenziato come dalla lettura dei dati energetici raccolti su circa 1.000 edifici pubblici in provincia emerge un cantiere per oltre 22 milioni di euro in circa 40 interventi, di cui circa un terzo proposti dalla Provincia stessa. “L’obiettivo è raccogliere dati ed informazioni utili a mettere a progetto opere di adeguamento energetico per almeno 50 milioni di euro. I comuni nei loro Paes (Piani d’azione per l’energia sostenibile) si sono responsabilmente concentrati sugli interventi che sanno di poter sostenere nei prossimi anni. Ora è il momento di avviare un grande lavoro di progettazione preliminare che ci consenta di raggiungere la soglia minima per accedere ai finanziamenti che la BEI (Banca Europea degli Investimenti) mette a disposizione degli aderenti al Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile”.