Utilizzo fondi comunitari, il Veneto è realtà virtuosa

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Veneto Carpanè San Nazario - ass. Roberto Ciambetti -ilnordest
Veneto Carpanè San Nazario - ass. Roberto Ciambetti -ilnordestCiambetti: “impropri i confronti con dati vecchi o con realtà sovrane o che godono di ampia autonomia”

La regione del Veneto non ci sta ad essere considerata una sorta di pecora nera nell’impiego dei fondi comunitari, tanto che l’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti dichiara di “essere rimasto molto perplessi nel leggere i dati riportati da taluni organi di stampa, tendenti ad accreditare l’idea di una presunta incapacità del Veneto a utilizzare i fondi Ue. I dati cui ci si riferisce, infatti, sono relativi al 30 giugno 2012.

Sono pertanto decisamente superati, dal momento che nell’ultimo anno si è verificato, a seguito dei provvedimenti di accelerazione della spesa concordati tra l’Italia e Bruxelles, una decisa svolta che ha consentito anche  livello nazionale un deciso incremento di spesa da parte di tutte le regioni. La verità è che, al contrario di quanto affermato, la regione Veneto è virtuosamente ai primissimi posti delle classifiche quanto a utilizzo dei fondi”.

Secondo Ciambetti “sarebbe stata sufficiente una esatta e approfondita consultazione delle fonti ufficiali per smentire questa tesi Nel sito del Ministero della coesione sociale si riportano i dati ufficiali della spesa certificata Ue: si vede benissimo che la regione del Veneto, al 31 maggio 2013, rispetta gli obiettivi dei fondi FESR e supera il tetto degli obiettivi per i fondi FSE e, in entrambi i casi, presenta una dinamica di spesa e impegni superiore alla media italiana e in linea con le migliori performance delle regioni a statuto ordinario. Per cui siamo perfettamente nella tempistica comunitaria e stiamo rispettando il cronoprogramma verificato dal Comitato di Sorveglianza. Il prossimo rilevamento ufficiale sarà quello del 31 ottobre – aggiunge Ciambetti – Nel frattempo, ogni statistica e raffronto non ufficiale deve essere preso con estrema cautela, come spiega lo stesso ministero. Mutato è anche lo scenario normativo: una riprogrammazione dei fondi per il Veneto è stata approvata dalla Commissione Europea, che ha consentito di espandere all’edilizia abitativa le opportunità di finanziamento di progetti relativi all’efficientamento energetico, mentre è stato approvato poi un provvedimento che prevede l’assegnazione di una quota della dotazione finanziaria del POR alle regioni colpite dal sisma del 2012 ampliando così le opportunità di investimento”.

Ciambetti entra nel dettaglio dei singoli progetti di confinanziamento europeo, esponendo le cifre. Per il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), la regione Veneto si colloca al V posto della graduatoria nazionale con un livello di spesa superiore alla media nazionale. Ad oggi sono impegnate circa il 95% delle risorse assegnate (oltre 1 miliardo di euro) ed è stato già pagato circa il 60% dell’impegnato. Si tratta di un risultato di assoluto rilievo (il Veneto è la prima tra le grandi regioni per livello di spesa).

Riguardo al FSE (Fondo sociale europeo), risulta che al 31 di agosto, gli impegni ammontano all’88% del totale (su 711 milioni di euro disponibili il Veneto ha quindi impegnato 626 milioni). Esistono inoltre bandi già aperti e quindi impegni che saranno fatti entro la fine dell’anno per circa 50 milioni di euro. Con questi bandi gli impegni salgono a circa il 95%.

Quanto al FESR (Fondo europeo sviluppo regionale), i dati ufficiali, fonte MISE al 31 maggio 2013, relativi alla più recente certificazione ufficiale della spesa (la prossima sarà fatta in ottobre) restituiscono queste percentuali: Veneto 47,4%; Toscana 44,6%; Lombardia 48%; Piemonte 44,4%. Entro l’anno il Veneto arriverà al 90% degli impegni, nel rispetto delle soglie di spesa nazionali e comunitarie. Inoltre nel sito della regione del Veneto sono disponibili i dati più aggiornati al 30 giugno 2013 che riportano una percentuale di impegni pari all’80,5% e una percentuale di spese pari al 49,5%.