Trentino, si riducono le emissioni inquinanti in atmosfera

0
467
smog tubo scappamento inquinamento atmosferico 1
smog tubo scappamento inquinamento atmosferico 1Cala l’inquinamento da traffico, cresce quello dall’impiego di stufe a legna, maggiori responsabili dell’emissione di PM10

La situazione dell’inquinamento atmosferico in Trentino migliora, ma occorre lavorare ancora sul corretto uso delle stufe a legna domestiche, senza dimenticarsi del trasporto su strada. Sono le indicazioni che arrivano dal nuovo Inventario delle emissioni della provincia di Trento, il cui aggiornamento all’anno 2010 (il precedente era del 2007) è stato appena concluso dall’Agenzia provinciale protezione ambiente (Appa).

I risultati evidenziano una tendenza alla diminuzione, rispetto al passato, delle emissioni dei principali macroinquinanti – in particolare monossido di carbonio e biossido di azoto – con l’eccezione delle polveri. Le emissioni di anidride carbonica, gas climalterante, sono imputabili per il 34% al traffico stradale, per il 28% alla combustione residenziale e per il 26% alla combustione industriale. Nell’Inventario i valori delle emissioni sono disaggregati per attività, unità territoriale, combustibile utilizzato, inquinante e tipologia di emissione. Uno strumento di conoscenza utile per pianificare al meglio gli interventi per la tutela della qualità dell’aria.

Le emissioni con cui fare i conti sono il particolato (PM 10), la cui maggiore responsabilità è ora in capo alla combustione della legna, che tra l’altro provoca anche l’emissione di diossine, specie se le stufe sono utilizzate come inceneritori familiari dei rifiuti domestici. Occorre lavorare dunque su un miglioramento in questo campo, da una parte promuovendo migliori pratiche sull’utilizzo delle caldaie domestiche, utilizzando solo legno vergine (ciocchi di legno o cippato non trattati), preferendo sistemi a pellet con caricamento automatico, evitando qualsiasi combustione di rifiuti, dall’altra stimolando l’industria a produrre sistemi di combustione più efficienti sia in termini emissivi che energetici, valutando opportuni sistemi di trattamento (filtri) presso le canne fumarie.

Quanto al traffico, il dato collegato all’inquinamento è sempre rilevante, ma in calo grazie al progressivo ammodernamento del parco circolante con un calo dei veicoli Euro2 e Euro3 a favore di veicoli Euro4. Emerge il ruolo prevalente dell’autostrada e dei mezzi pesanti. In Trentino circolano 566.572 automobili (dati 2010), 68.200 veicoli leggeri (peso inferiore a 3,5 t), circa 18.700 tra veicoli pesanti e autobus, 24.000 ciclomotori e più di 92.000 motocicli. Il 41% del parco circolante (esclusi i veicoli a due ruote) è Euro4 (gli Euro 5 sono solo il 3%), mentre gli Euro3 sono il 24 %, gli Euro2 il 20%, gli Euro1 il 5%, mentre “sopravvivono”, anche se circolano sempre di meno, 45.900 veicoli Euro0, il 7% del parco circolante.

L’Inventario fornisce un altro dato interessante: a presentare le maggiori percorrenze (la percorrenza è un parametro molto utile per valutare l’effettiva “presenza” e transito di determinate tipologie di veicoli lungo le arterie stradali) sono i veicoli più recenti (Euro 4), in particolare autovetture a diesel. Altro dato: sono in aumento le percorrenze su rete ordinaria, mentre sulla rete autostradale si verifica un incremento dei passaggi di autoveicoli e mezzi pesanti ed un calo di motocicli e veicoli leggeri.