Oltre a costare decisamente di più anche al netto degli ingenti contributi pubblici all’acquisto e oltre ad una presunta compatibilità ambientale che è ormai irrealistica come dimostrano studi sempre più frequenti, ora le auto elettriche e ibride plug-in vengono “colpevolizzate” pure sul fronte dei costi di ripristino a seguito di incidenti: secondo uno studio condotto da Sicurauto in collaborazione con Unipol Sai, il conto finale sarebbe anche del 50% superiore a quello di un’analoga vettura con motore termico tradizionale.
La ricerca smentisce anche un altro luogo comune: nonostante la loro ridotta autonomia – che cala ulteriormente nella stagione fredda a causa del maggiore consumo per la climatizzazione dell’abitacolo e della batteria – i veicoli elettrici, secondo uno studio effettuato da Nissan nel 2021 su 7.000 conducenti europei, percorrono mediamente circa 14.200 km all’anno, 600 in più rispetto alle vetture tradizionali. Un dato che espone questo genere di veicoli a maggiori rischi, spingendo le compagnie di assicurazione a ritoccare all’insù le tariffe agevolate oggi offerte considerando una minore percorrenza chilometrica.
L’aspetto più “pesante” riguarda i costi di ripristino a seguito di incidente, che per una vettura elettrica e ibrida plug-in rispetto alle tradizionali, che risulta superiore addirittura fino al 50%. Una condizione legata al costo dei ricambi, perché ci sono ancora troppo poche vetture elettriche in circolazione per garantire un’economia di scala ed allatipologia stessa di tali veicoli, appartenenti spesso alla fascia alta del mercato. Ma anche perché anche in caso di piccoli incidenti le logiche di prevenzione da incendi prevedono lo stacco interno delle batterie e la successiva impossibilità di ripristino, imponendone la sostituzione. Con un notevole aggravio di costi.
Secondo Unipol Sai, le auto elettriche e PHEV, nonostante siano dotate di serie di numerosi dispositivi per la guida assistita come la frenata automatica, presentano un aumento della frequenza dei sinistri del +32,6% rispetto alle altre autovetture, considerato che tendenzialmente percorrono molti più km e soprattutto in area urbana. Assicurareun’auto elettrica o ibrida plug-in contro l’incendio, prevede incrementi di premio del 2,2% rispetto ad auto Diesel e del 5,7% rispetto a benzina. Aumenti anche per la polizza “Kasko”: il costo medio della garanzia per le auto elettriche, nell’annualità 2018 -2020, è mediamente superiore del 24% rispetto alle altre alimentazioni.
Anche secondo Allianz e il suo AZT Automotive qualsiasi danno subito in incidenti da auto elettriche o ibrido plug-in può essere in media più costoso rispetto alle auto tradizionali, cui s’aggiunge il ricorso ad una rete di manutenzione e ripristino specializzate, generalmente più care rispetto ad un operatore generico.
Insomma, chi sta valutando l’acquisto di un nuovo veicolo, magari cedendo alle martellanti campagne pubblicitarie delle varie case costruttrici che spingono sull’elettrico solo per agevolare il conseguimento della media di consumo annuale a livello di gamma di prodotto per evitare di pagare le sostanziose multe dell’Ue, forse farebbero bene a pensarci bene. Non una ma almeno 10 volte, anche considerando i costi del “pieno” elettrico che, se non lo si fa a casa con le tariffe domestiche, rischia di diventare l’ennesimo salasso ai danni dei consumatori.
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