Il ministero dell’Interno ha stanziato la nuova rata di contributi statali dedicati alle fusioni tra comuni. Secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, in Veneto arriveranno più di 11 milioni di euro, per un totale di quasi 54 milioni di euro dal 2014 ad oggi.
La nuova quota in Veneto è destinata a solo 12 aggregazioni, ben poche nonostante il fatto che oltre la metà dei municipi della regione abbia meno di 5.000 abitanti con molte realtà di piccole dimensioni che potrebbero valutare la fusione con i comuni confinanti per raggiungere una massa critica sufficiente per la gestione dei servizi di base.
Nei piccoli municipi anche la rappresentanza politica è sempre più difficile: basti pensare che alle elezioni amministrative in programma il prossimo 12 giugno, in ben 17 comuni veneti (su un totale di 86 al voto per l’elezione del sindaco) si presenterà un solo candidato: in caso di affluenza inferiore al 40% è previsto il commissariamento. L’aggregazione tra municipi potrebbe ovviare a questo rischio, offrendo al contempo ai cittadini la possibilità di scegliere tra più candidati alla carica di primo cittadino. I sindaci “candidati unici” sono presenti in tutte le province: nel Bellunese, nel Padovano e nel Veronese sono 4; in provincia di Treviso sono 2; nel Rodigino, nel Veneziano e nel Vicentino si tratta invece di un solo caso.
Per quanto riguarda i contributi alle fusioni, anche nel 2022 la quota maggiore delle risorse arricchisce il Bellunese: Borgo Valbelluna ottiene 1,9 milioni di euro, mentre ad Alpago e Longarone spettano 1,2 milioni di euro. Poco meno di 1 milione di euro finisce nelle casse di Borgo Veneto nel Padovano e Valbrenta nel Vicentino. L’unica località del Trevigianoè Pieve del Grappa, cui vanno circa 871.000 euro. Ai municipi vicentini di Colceresa e Barbarano Mossano vengono destinati quasi 800.000 euro. Val di Zoldo, in provincia di Belluno, incassa circa 726.000 euro; Lusiana Conco, in provincia di Vicenza, guadagna 671.000 euro; a Quero Vas, nel Bellunese, vanno poco meno di 600.000 euro; Val Liona, nel Vicentino, ottiene 442.000 euro.
Sommando tutte le erogazioni statali ricevute dal 2014 ad oggi per le fusioni tra comuni, nelle casse di Longarone sono confluiti ben 8,8 milioni di euro, mentre 7,9 milioni di euro sono arrivati a Borgo Valbelluna e 7,2 milioni di euro sono stati ottenuti da Alpago. A Val di Zoldo, con 251 euro all’anno per abitante, si registra il contributo pro capite più alto, davanti a Valbrenta con 200 euro annui per cittadino, Longarone con 192 e Alpago con 181. Il dato medio, relativo a tutte le fusioni del Veneto, è pari a 158 euro all’anno per abitante. Borgo Valbelluna incassa invece il contributo medio annuo più elevato, pari a quasi 2 milioni di euro, in quanto si tratta dell’aggregazione che interessa il maggior numero di persone (13.441 abitanti al primo gennaio 2022).
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