La regione Friuli Venezia Giulia interessata da due corridoi internazionali di trasporto

0
539

Riccardo Riccardi

Il Friuli Venezia Giulia s’appresta ad essere il crocevia degli scambi tra est e ovest e tra sud e nord. A Bruxelles l’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Riccardi (PdL), assieme all’europarlamentare veneto Antonio Cancian (PdL), ha incontrato il capo Unità per le reti Ten-T (Trans European Network – Transports) della direzione comunitaria trasporti, Herald Ruijters, e Guenther Ettl, tra i principali collaboratori del coordinatore europeo, Laurens Brinkhorst.

Al termine dell’incontro, l’assessore Riccardi ha dichiarato soddisfatto come “il Corridoio Baltico-Adriatico attraverserà il Friuli Venezia Giulia per passare quindi in Veneto ed Emilia-Romagna, collegando i porti dell’alto Adriatico”. Il corridoio europeo passerà via Stiria e Carinzia e, quindi, attraverso l’asse ferroviario della Pontebbana: il cosiddetto TEN 23 verrà prolungato al sistema portuale adriatico, agli scali di Trieste e Monfalcone, Venezia e Ravenna.

Il 19 ottobre la Commissione europea presenterà ufficialmente le decisioni comunitarie sulla nuova programmazione Ue 2014-2020 delle reti transeuropee di trasporto (che saranno quindi inviate al Parlamento europeo) e “non c’è dubbio – ha detto Ruijters – che l’asse principale a Sud del Corridoio Baltico-Adriatico passerà per il Friuli Venezia Giulia”. Cosa che, secondo l’assessore Ricciardi, “non esclude nessun altra diramazione, visto che il governo sloveno ha già manifestato interesse per una diramazione da Graz, in Stiria, verso Maribor e Lubiana”, peraltro prevista dalla programmazione delle autorità di Bruxelles per un asse Nord-Sud che attraversi tutta l’area balcanica sino alla Grecia.

“Da parte della Ue – ha sottolineato Riccardi – abbiamo avuto ampie assicurazioni sulla strategicità di un collegamento Baltico-Adriatico indirizzato ai porti italiani dell’alto Adriatico. Ed abbiamo rimarcato, ancora una volta, che l’intero sistema portuale dell’Adriatico settentrionale, che comprende e comprenderà scali italiani, della Slovenia (Capodistria) e, a breve, della Croazia (Fiume) sarà globalmente competitivo solo con la realizzazione del PP 23, che ‘taglia’ il Nord-Est italiano, l’Austria (con Carinzia e Stiria in primis), Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia”.

Da parte loro, i funzionari Ruijters ed Ettl hanno rimarcato il fatto che la regione Friuli Venezia Giulia risulta oggi una delle poche aree Ue ad essere interessate da due grandi direttrici ferroviarie d’interesse europeo. Ora, rimane da attendere il via libera comunitario, per poi dare avvio alla progettazione dei lavori e all’apertura dei cantieri.