Autonomia del Veneto: il Pd lancia la legge-quadro su attribuzione 7 materie

Presentato testo per l’intesa col Governo: Assist raccolto da Zaia, anche se in presenza di molto meno delle 23 materie richieste inizialmente. 

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Per centrare una qualche forma di maggiore Autonomia regionale, il Pd del Veneto ha presentato una proposta di legge-quadro per l’attuazione dell’Autonomia differenziata, indicando obiettivi e modalità per l’attribuzione, il procedimento di approvazione delle intese tra Stato e Regioni e il processo di trasferimento delle risorse finanziarie, strumentali e umane.

Il testo, elaborato in collaborazione con i parlamentari da un gruppo di lavoro guidato da Ivo Rossi, responsabile regionale del Forum autonomia e regionalismo, è stato simbolicamente consegnato a Diego Zardini, deputato membro della commissione bicamerale per gli Affari regionali.

Le materie oggetto di accordo si riducono a sette: politiche attive del lavoro, integrazione tra politiche attive e politiche passive, organizzazione delle fondazioni ITS, sistema integrato di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale, sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, governo del territorio in funzione della rigenerazione urbana e prevenzione del rischio sismico. Ben poca cosa, rispetto alla richiesta iniziale di 23 materietutte quelle possibili elencate dalla Costituzione – fatta dalle regioni Veneto e Lombardia e sottoposta a referendum popolare ormai nell’ormai lontano ottobre 2017.

Per il segretario regionale del Pd, Andrea Martella, «dopo aver indicato quali sono le materie su cui è possibile realizzare da subito l’Autonomia, superando la paralisi determinata in questi anni, offriamo un altro contributo per approvare velocemente una legge quadro nazionale, dalla quale discende l’intesa per l’Autonomia. La Regione Veneto può in questo modo assumere immediatamente le funzioni relative alle materie chiave che abbiamo indicato, per rafforzare il nostro tessuto economico e la coesione sociale della nostra regione».

L’iniziativa del Pd prosegue anche in Consiglio regionale dove il gruppo chiederà la calendarizzazione urgente della risoluzione presentata il 2 maggio scorso, per la creazione di una Commissione speciale per l’Autonomia differenziata, per il confronto con la Giunta sul percorso istituzionale e sulle singole materie oggetto di negoziato.

Luca Zaia definisce «una bella notizia» la proposta del Pd Veneto per l’Autonomia differenziata su 7 materie rilanciando la palla in campo avversario: «sappiamo che il Pd vuole finalmente l’autonomia. Adesso ci aspettiamo che Letta appoggi la proposta di legge-quadro che stiamo portando avanti insieme al ministro Mariastella Gelmini, sulla quale un po’ tutti i ministeri da mesi stanno lavorando».

Zaia evidenzia che la proposta del Pd è una sorta di minimo sindacale in fatto di Autonomia ed è una proposta«diversa nei contenuti e nei numeri rispetto a quella che abbiamo prodotto e che in queste settimane è oggetto di valutazione a Palazzo Chigi e al ministero delle Finanze». Ma, aggiunge, «l’interesse ovviamente è quello di completare il percorso dell’autonomia, non di far polemiche, benché il tema non sia quello del numero delle materie, altrimenti non si comprenderebbe come mai Regioni che hanno chiesto pochissime nuove competenze, non abbiano ancoral’Autonomia».

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