Rilanciato in Carinzia il ruolo del Corridoio Adriatico-Baltico

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FCG progetto BATCo Rolf Holub e Mariagrazia Santoro infofile 1La conferenza interregionale BATCo spinge con convinzione sull’infrastruttura ferroviaria

La regione Friuli Venezia Giulia si candida a diventare capofila di nuovi progetti europei a sostegno del potenziamento del corridoio Adriatico – Baltico. La proposta è stata formulata dall’assessore regionale alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, intervenuta alla conferenza finale del progetto BATCo, tenutasi a Pörtschach, sul Wörthersee in Carinzia.

“Ritengo che siano necessarie successive azioni a sostegno del Corridoio attraverso uno dei prossimi programmi che hanno come riferimento l’Europa centrale – ha detto l’assessore Santoro – con l’obiettivo di approfondire le tematiche emerse nel progetto Batco attraverso nuovi progetti concreti e settoriali che dovranno puntare al rafforzamento e all’efficientamento della catena logistica lungo l’Adriatico – Baltico. Dobbiamo dare risposte concrete alle esigenze delle principali filiere produttive presenti lungo l’asse, da quella automotive a quella del legno, dalla chimica alla meccanica, ed infine contribuire al rafforzamento del trasporto passeggeri, contraddistinto oggi da una situazione di collegamenti ferroviari scarsi e non interconnessi, su cui dobbiamo continuare ad investire con proficuità come è stato per il progetto Micotra”.

In questo contesto va inserito il ruolo strategico del Porto di Trieste, che sta ricevendo una sempre maggiore attenzione da parte delle compagnie marittime e quindi ferroviarie, in relazione alla sua migliorata efficienza ed ai risparmi di costi rispetto al tragitto del Nord Europa per i traffici provenienti dal Far East. Santoro, rivolgendosi alla platea dei rappresentanti dei 18 partner provenienti da 5 paesi europei – Austria, Repubblica Ceca, Italia, Polonia e Slovacchia – ha ribadito l’importanza di stringere la cooperazione regionale per risolvere problemi di natura infrastrutturale (accesso ai porti, connessioni intermodali e superamento delle barriere naturali), normativa (governance di corridoio fra regioni, operatori ferroviari, gestori dell’infrastruttura, porti e centri di distribuzione) e commerciale (misure per l’incentivazione della domanda con progetti di filiera, promozione degli scali portuali e interportuali).

“Dovremo riferirci alla nuova programmazione di fondi per la cooperazione transnazionale 2014-2020, oggi ancora in discussione – ha sottolineato Santoro – con l’auspicio che, grazie anche alla sensibilizzazione delle Regioni austriache, ceche e slovacche presso le autorità comunitarie il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l’Emilia Romagna possano essere inclusi nel futuro programma transnazionale “Danubio”, programma europeo dal quale al momento sembriamo indebitamente esclusi”.

Il corridoio Adriatico – Baltico attraversa 19 regioni in 5 stati membri, connette più di 40 milioni di abitanti in Europa, collegando importanti nodi portuali tra il Mar Baltico e l’Adriatico con una connessione facilitata verso i mercati asiatici in forte espansione.