Friuli Venezia Giulia, sottoscritta a Roma la nuova convenzione per le trasmissioni locali della Rai

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Rai-logo-ilnordestNuove risorse per 11,6 milioni di euro a carico dello Stato

Nella nuova convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la RAI, valida per il triennio 2013-2015, il Governo nazionale si assume interamente i costi cosiddetti “industriali” della sede RAI del Friuli Venezia Giulia.

Si tratta, è emerso nel corso dell’incontro che la presidente della Regione Debora Serracchiani ha avuto a Roma con il direttore generale della RAI, Luigi Gubitosi, di risorse finanziarie, ora integralmente a carico del Governo nazionale, che passano dai 6,5 agli 11,6 milioni di euro, in grado di “coprire” gli interi costi industriali della sede di produzione del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la produzione stessa e la diffusione delle trasmissioni radiofoniche e televisive in italiano, sloveno e friulano.

Accanto agli 11,6 milioni di euro, nella convenzione è inoltre prevista un’ulteriore posta annuale di 200.000 euro per le trasmissioni radiofoniche in lingua friulana, per la prima volta oggetto di convenzione Presidenza del Consiglio-RAI.

“La totale copertura da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri dei costi della sede RAI FVG credo possa testimoniare una nuova attenzione da parte del Governo centrale nei confronti della nostra realtà territoriale”, ha aggiunto Serracchiani, che ha anche ricordato l’impegno della stessa amministrazione regionale per le trasmissioni televisive della nostra regione. Prosegue infatti la collaborazione della Regione sia per la produzione della rubrica ‘Estovest’ sia per la ricezione ottimale nelle zone di montagna della nostra regione dei programmi regionali di Rai3”.

Rilevando “l’apprezzamento dei cittadini del Friuli Venezia Giulia per il servizio d’informazione offerto”, Serracchiani ha auspicato che “i ‘risparmi’, pari a circa 5 milioni di euro, da parte della RAI possano ora tramutarsi in una ulteriore valorizzazione della sede locale ed in un possibile piano d’innovazione tecnologica”.