Primo trimestre 2013, in Friuli Venezia Giulia il manifatturiero cala del 5%

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FVG michelangelo agrusti 1Pessimismo anche per il II trimestre. Agrusti: “dati drammatici, serve agire rapidamente per invertire la tendenza”

L’economia del Friuli Venezia Giulia presenta nel primo trimestre del 2013 un consuntivo ancora negativo, con un calo della produzione del manifatturiero del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un calo delle vendite del commercio del 3,1%. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale di Unioncamere, presentata a Gorizia. Nelle costruzioni il calo del fatturato nei primi tre mesi dell’anno è del 17%, nei servizi all’ospitalità è del 4,3%. L’unico comparto positivo, nell’indagine, è il vitivinicolo, che aumenta il fatturato solo per le imprese esportatrici (+1,7%).

Nel primo trimestre 2013, in Friuli Venezia Giulia sono nate 2.053 imprese (-1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012) e se ne sono cancellate 2.931 (-3,7%). Le previsioni sul secondo trimestre sono dominate dal pessimismo: il 35-40% delle imprese del manifatturiero stima una riduzione del fatturato, quota che sale al 50-55% nel commercio, al 45% nelle costruzioni, al 40% nell’ospitalità, al 30% nel vitinicolo.

Secondo il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, “la drammaticità dei numeri diffusi da Unioncamere regionale impone alle Istituzioni una presa d’atto decisiva, di portata storica. Il tempo è scaduto, non lo scopriamo oggi anche se la lettura tendenziale dei dati restituisce a noi imprenditori ulteriore angoscia e preoccupazione. I progetti per sostenere le imprese ci sono ma per poter dar loro efficace esecuzione è necessario un adeguato sostegno finanziario e legislativo. Chi possiede questi strumenti ha il dovere di comprimere drasticamente il proprio tempo decisionale e di confrontarsi subito con le controparti sociali che hanno in pancia soluzioni immediatamente praticabili. Indugiare oltre non è più permesso ad alcuno, l’agenda delle priorità va rapidamente riscritta”.

Soffermandosi sui dati del Pordenonese, il presidente di Unindustria, che ha parlato di “iniziative a tutela dei settori chiave in fase di studio e sviluppo avanzato”, ha spiegato che “essi subiscono l’influenza determinante della filiera casa di cui fanno parte edilizia, mobile e bianco la cui presenza percentuale qui da noi è soverchiante”.