Decreto “Salva debiti”: Veneto penalizzato, Lazio e Campania premiate

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regione veneeto assessore roberto Ciambetti - 02.11.2011 1
regione veneeto assessore roberto Ciambetti - 02.11.2011 1Ciambetti: “nulla di nuovo, il Governo penalizza le regioni virtuose e poco indebitate mentre continua ad assistere le cicale che scialano allegramente i soldi pubblici”

Nuove polemiche sui criteri di ripartizione dei fondi del decreto “sblocca debiti” voluto dal Governo Monti che, ancora una volta, ha visto premiate le regioni cicala, mentre sono state penalizzate quelle virtuose.

“Il riparto alle regioni dei fondi del decreto ‘sblocca debiti’ voluti dal governo Monti ha smascherato una presa in giro, dimostrando che quei fondi non avevano nulla a che fare con il pagamento dei debiti, ma servivano a finanziare, a tassi agevolati, regioni con deficit di cassa. Per fortuna, le regioni virtuose sono riuscite a incidere in maniera profonda nel riparto, rettificando le tabelle ministeriali, rimettendo in gioco circa un miliardo e mezzo di euro. Insomma, abbiamo messo una toppa a uno dei tanti guai lasciati da Monti”.

L’assessore al bilancio e agli enti locali della regione del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta così la revisione del calcolo di riparto effettuato ai sensi del decreto 35/2013, che già mercoledì sera aveva allertato non pochi tecnici di regioni come Lombardia ed Emilia, oltre al Veneto. “Quando ho letto i primi dati consegnati dal ministero – spiega Ciambetti – ho avuto la riprova dei dubbi nutriti sin da subito sul provvedimento: al Lazio andava il 40,91% dei fondi, circa 4 miliardi, alla Campania, con 2 miliardi e 900 milioni, il 25,55%. In pratica, oltre il 65% del totale concentrato in due regioni. Il Veneto, al pari di altre regioni, non aveva chiesto soldi a Roma, per un motivo molto semplice: i soldi noi li abbiamo, non abbiamo bisogno di chiedere prestiti allo Stato per pagare i nostri debiti. Abbiamo bisogno che lo Stato ci lasci spendere i nostri soldi, mentre vengono dati soldi a regioni che, indipendentemente dal Patto di stabilità, hanno problemi di cassa”.

L’assessore al bilancio spiega il problema: “le uniche somme previste dal decreto ‘sblocca debiti’ che non rientrano nel Patto sono quelle relative alla sanità e per questo si sono rivolte al Ministero per chiedere il finanziamento agevolato solo le regioni che hanno difficoltà di cassa, ottenendo risorse a tassi agevolati. C’è un bel problema però: se il Veneto avrà bisogno di fondi liquidi in futuro, dovrà rivolgersi al mercato pagando interessi ben più cari, il che significa essere doppiamente beffati, perché chi ha avuto finanze allegre viene oggi agevolato, mentre chi è stato virtuoso non solo non viene agevolato oggi, ma rischia una forte penalità domani. Come al solito”. Già.

Ciambetti avanza anche una soluzione perché questa soluzione non abbia a ripetersi ogni anno: “il problema dei tetti di spesa del Patto di stabilità si fa giorno dopo giorno sempre più drammatico, mentre è chiaro che, a saldi immutati, prevedendo un tetto pro-capite di spesa, dunque ricalibrato sulla base dei cittadini residenti, le cose cambierebbero: per noi, in Veneto, significherebbe poter pagare oltre 700 milioni e in tempi di crisi sarebbe una bella boccata d’ossigeno”.