Commissione Ue scatenata contro il vino e le case energivore

Il vino equiparato alle sigarette: nuoce gravemente alla salute. Dal 2030 vietata la vendita e la locazione delle case ad alto consumo energetico. 

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Cosa succede a Bruxelles nelle stanze della Commissione Ue, dove sembrano avere tante idee ma ben confuse, specie dopo il lancio del fantasmagorico pianoFit for 55” con cui si vorrebbe azzerare entro il 2035 le emissioni inquinanti dell’Europa? Se lo stanno chiedendo in tanti, specie ora che la Commissione e il Parlamento hanno in serbo di emanare a giorni due nuovi provvedimenti dirompenti per la società e l’economia a 27.

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Il primo settore a finire sotto l’attenzione dei funzionari comunitari è il settore del vino. La commissione parlamentare europea che si occupa di politiche anticancro ha votato all’unanimità una risoluzione in cui si afferma «non esiste un livello sicuro di consumo di alcol e se ne dovrebbe tenere conto nel progettare le politiche di prevenzione dell’Ue contro i tumori». Nonostante tale provvedimento non abbia alcun fondamento scientifico, l’obiettivo è di avvicinare il vino alle sigarette, con tutto quel che ne consegue, ad iniziare dall’inserire nelle etichettedelle bottiglie la scritta, decisamente ben visibile, «il vino nuove gravemente alla salute».

A Bruxelles in campo alimentare una ne fanno e cento ne pensano: non bastasse la proposta del “Nutriscore” che azzoppa tutti gli alimenti Dop protetti dalla stessa Unione europea, le polemiche contro la carne che inquina all’atto della produzione e nuoce al consumo, ora tocca ad un settore che ha poco a che fare con il nuocere alla salute, sempre ammesso che se ne consumi in modo moderato. Qualcuno vorrebbe paragonare il vino ai superalcolicitanto in voga tra i paesi nordici, ma qui ci si sbaglia di grosso. Tanto più che il vino ha anche fortissimeripercussioni sulla manutenzione del territorio, con tanti vigneti trasformati in gioielli paesaggistici, tanto di essere tutelati dall’Unesco. Per non dire del recupero e manutenzione di territori altrimenti abbandonati.

L’allarme è al massimo tra le organizzazioni agricole, che evidenziano come sia a rischio un settore che fattura 13 miliardi di euro e un export di 6,5 miliardi.

Ancora più preoccupante l’attenzione di Bruxelles verso le case: qui la Commissione europea vuole emanare il prossimo 14 dicembre una proposta di direttiva rivolta a tutti gli stati membri con cui si vuole vietare la vendita e lalocazione degli immobili ad alto consumo energetico, sempre nell’ottica del pianoFit for 55” per abbatterel’impatto ambientale continentale di un settore che significa circa il 40% dei consumi energetici totali.

A tappe forzate triennali a partire dal 2027, nelle intenzioni della Commissione Ue gli edifici pubblici dovranno essere riqualificati ad almeno alla classe Fe entro il 2023 a quella E, mentre sempre a partire dal 1° gennaio 2030 per essere venduti e locati (compreso il rinnovo) gli edifici residenziali dovranno essere almeno in classe F e, dal 2033, a quella E. Una bella e costosa tegola sulla testa di tanti possessori di immobili, pubblici e privati, che non mancherà di avere effetti negativi sulla quotazione degli immobili piùenergivori” (in Italia sono circa 4,5 milioni quelli in classe G, quasi 3,2 milioni in classe F e quasi 2,2 milioni in classe E) e sui costi di riqualificazione, così come è già accaduto con il “Superbonus 110%” che ha fatto impennare i costi di nolo di ponteggi e macchine edili, oltre che dei materiali da costruzione e di isolazione.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.commissione ue

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