Pandemia da Covid: la “zona gialla” nel NordEst si avvicina a grandi passi

In Austria e Germania la situazione dei ricoveri è drammatica. Allarme anche in Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia. A forte rischio l’avvio della stagione turistica invernale. 

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pandemia da Covid

Il forte rialzo della pandemia da Covid registrato nelle ultime settimane in Italia e soprattutto nelle regioni di confinecon i paesi dell’Est e Nord Europa sta avvicinando a passi veloci la “zona gialla” per Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto, con il rischio che la pandemia corra e che entro il mese di dicembre la situazione divenga nuovamente critica, con il passaggio alle “zone arancio” con conseguente forti limitazioni alle attività.

Quanto sta accadendo in Austria e in Germania, dove la situazione si sta facendo drammatica secondo quanto ha dichiarato il cancelliere Angela Merkel, potrebbe ripetersi entro poco anche in Italia, visto che i confini di Stato non fermano di sicuro il diffondersi della pandemia da Covid. Anzi, c’è il rischio che questa corra ancora di più in occasione dell’avvio della stagione turistica invernale, con i sciatori tedeschi che stanno annullando in gran massale prenotazioni in Austria causa lo sconsiglio della destinazione da parte del governo di Berlino che ha imposto la quarantena di 10 giorni per chi rientra in Germania, per girarle su altre destinazioni, a partire dall’Alto Adige. Dove c’è il timore che la recrudescenza della pandemia possa avere pesanti conseguenze sulla ripresa delle attivitàdegli alberghi e degli impianti di risalita dopo il sostanziale annullamento della scorsa stagione invernale.

L’Alto Adige rispetto all’Austria è messo decisamente meglio, ma non troppo, visto che la “zona gialla” è vicinissima, con alcuni albergatori che preferiscono l’avvio immediato di forti restrizioni per limitare la diffusionedella pandemia piuttosto che il blocco delle attività tra qualche settimana se l’andamento sarà di crescita esponenziale.

Il presidente degli albergatori altoatesini, Manfred Pinzger, conferma il buon andamento delle prenotazioni senza specificare se provengono dall’Austria: «anche in Alto Adige la situazione è tesa. Spero che gli appelli a intensificare i controlli del “Green pass” e di farsi finalmente vaccinare trovino ascolto per consentire al settore turistico di lavorare quest’inverno».

Conscio che il passo dal giallo all’arancione è breve, il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, in un incontro con il ministro agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha ipotizzato il ritorno delle mascherineall’aperto e le Ffp2 sugli autobus, soluzione di semplice applicazione e di discreta efficacia, visto che l’anno scorso l’influenza non si è praticamente fatta vedere. L’obiettivo di Kompatscher è evitare la chiusura degli impianti di risalita in “zona arancio” in considerazione che è uno sport individuale all’aperto e dovrebbe essere trattato come tale.

A rischio anche i mercatini di Natale, prossimi all’apertura, che nonostante le procedure di controllo all’ingresso, rischiano comunque di attirare persone e di fare circolare il Covid. A Monaco di Baviera, nel dubbio, si è preferito annullarlo. In Alto Adige e in Trentino gli operatori dei mercatini temono lo scarso afflusso di pubblico per paura del contagio da Covid.

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