Premio Unesco-Russia Mendeleev al chimico romagnolo Vincenzo Balzani

Il prestigioso premio per le ricerche di frontiera alla base di energia solare e schermi digitali. 

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1975
Premio Unesco-Russia Mendeleev

Il romagnolo Vincenzo Balzani è il vincitore di uno dei più prestigiosi premi internazionali per la Chimica, il Premio Unesco-Russia Mendeleev: l’assegnazione del riconoscimento è stata comunicata dall’Accademia dei Lincei, della quale Balzani è membro.

Professore emerito dell’Università di Bologna, Balzani è nato a Forlimpopoli (Forlì-Cesena) nel 1936 ed è stato fra i pionieri della fotochimica inorganica, che si occupa delle reazioni chimiche indottedall’interazione della luce con la materia. Sono particolarmente importanti i suoi contributi in settori di frontiera, come quello dell’energia solare e della ricerca sull’interazione fra luce e materia, che ha portato allo sviluppo dei materiali elettroluminescenti utilizzati negli schermi, come fotocatalizzatori nella conversionedell’energia solare e come sonde luminescenti in campo biomedico.

Nel 1975 ha pubblicato un lavoro fondamentale sulla produzione di idrogeno a partire dall’acqua mediantel’energia solare, un settore di ricerca oggi prepotentemente alla ribalta, mentre a partire dagli anni ’90 si è impegnato in un altro settore all’avanguardia come le nanotecnologie. Ha infatti progettato macchine molecolari, dando un contributo chiave allo sviluppo delle nanotecnologie in campo chimico. A Balzani si deve anche la nascita di una nuova disciplina, la fotochimica supramolecolare, che studia le leggi che regolano l’interazione fra le molecole all’interno di un composto.

Ha al suo attivo oltre 500 pubblicazioni e 12 libri, che fanno di lui uno dei chimici più citati al mondo nella letteratura internazionale. Il suo impegno scientifico è stato da sempre contraddistinto da una forte apertura alla società. Balzani ha promosso e insegnato la cooperazione scientifica tra le persone e tra le nazioni e ha sempre sostenuto che gli scienziati devono parlare apertamente perché conoscono i problemi e, di conseguenza, hanno una grande responsabilità nei confronti della società.

Grande anche il suo impegno nelle scuole, nelle quali ha tenuto centinaia di conferenze: un impegno che gli è valso il Premio Internazionale Primo Levi, che rende onore agli scienziati che promuovono i diritti umani e il dialogo tra la chimica e la società. Recentemente si è impegnato anche nel sottolineare l’urgenza della transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili e l’insensatezza di una crescita economica che ignori i limiti fisici del pianeta Terra.

Il Premio Unesco-Russia Mendeleev gli è stato conferito per il suo contributo allo sviluppo scientifico nella chimica di base e per l’impegno profuso, lungo tutta la carriera, nella promozione della cooperazione internazionale, dell’insegnamento ai giovani e dello sviluppo sostenibile.

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