L’Autonomia è un bene prezioso e quando questa è Speciale come quella del Trentino Alto Adige e delle altre 4 regioni cui è stata riconosciuta dalla Costituzione del 1948 lo è ancora di più, anche se l’Autonomia Speciale non è una cosa immutabile ma va coltivata e aggiornata con cura e attenzione nel tempo.
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ViViIItalia Tv intervista Roberto Toniatti, docente emerito di diritto costituzionale comparato all’Università di Trentino per fare il punto sul processo di adeguamento delle regioni “speciali” e sul processo di maggiore autonomia richiesto da quelle ordinarie, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna su tutte. Un processo che vede lo Stato poco incline ad assecondarlo, specie per colpa delle burocrazie centrali timorose di perdere potere e risorse da gestire.
Un processo, quello autonomistico, che è andato nel tempo affievolendosi anche per via del cambio di pelle del maggiore alfiere di questo cammino, ovvero di quella Lega Nord bossiana nata con il federalismo nel cuore sostituita da una Lega nazionalista e salviniana.
Nell’intervista a ViViItalia Tv condotta da Gianfranco Merlin e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, il prof Toniatti traccia un chiaro quadro della situazione, tra vincoli statali ed internazionali, tra luci ed ombre con un federalismo che appare ormai tramontato sull’altare del neostatalismo imperante.
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