«Il vaccino causa le varianti Covid»: nuova topica sanitaria di Salvini

Affermazione nel corso di una comparsata televisiva del leader leghista che suscita la reazione indignata dei virologi. Ma il leader leghista evidenzia anche una mezza verità: i vaccini non eliminano la possibilità di contagio e di contagiare. 

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Nuova topica comunicativa del leader della Lega, Matteo Salvini, impegnato allo spasimo per evitare anche nelle urne il sorpasso di Fratelli d’Italia già decretato dai sondaggi, questa volta scivolando sulla capacità del vaccino di innescare le relative varianti.

«Le varianti nascono come reazione al vaccino. Se io provo ad ammazzare il virus, il virus cerca di sopravvivere variando o mutando, per questo in Israele, che il Paese più vaccinato al modo ci sono migliaia di casi e stanno arrivando alla terza dose» ha detto Salvini aggiungendo che «il vaccino serve e salva la vita ma non ti rende immortale, perché il virus si trasforma».

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Il leader leghista ha poi detto che è per questo che vuole garantire i tamponi gratis a tutti i cittadini, «perché il tampone è il metodo più sicuro» per controllare l’epidemia, «più ancora del Green pass. Il tampone è l’unica certezza».

In mezzo allo scivolone, Salvini una parte di verità l’ha detta: «pur vaccinati, si può prendere il virus e trasmetterlo. Lo strumento imbattibile e indiscutibile per garantire chi entra in un negozio, in una fabbrica o in una scuola è il tampone. Fosse per me farei tamponi a tappeto perché il vaccino mi protegge ma non mi rende completamente immune né dal prendere il virus né dal trasmetterlo».

Mentre sulla prima affermazione dei vaccini responsabili delle varianti del Covid Salvini è stato smentito da tutti i medici, viceversa sul fatto che la vaccinazione non eviti la possibilità che una persona non possa essere contagiata e a sua volta contagiare anche in modo involontario meriterebbeche la cosa fosse resa molto più nota e diffusa perché nelle persone che si sono vaccinate sta insorgendo un sentimento di eccessiva sicurezza, esponendoli anche a comportamenti non appropriati.

Se è capibile (ma non giustificabile) che Salvini vellichi quei 10 milioni circa di italiani non ancora vaccinati per cercare di blandirli nelle urne del 3 ottobre prossimo, è da criticare il fatto che il governo e il ministro alla Sanità, Roberto Speranza, s’ostini a non autorizzare l’utilizzo dei test salivariche hanno raggiunto un’accuratezza simile ai tamponi orofaringei, ma con la non trascurabile differenza che costano un decimo dei secondi. Potrebbe essere un metodo utile sia per tenere sotto controllo – decisamente meglio di quanto accada oggi – l’evoluzione del virus e la sua diffusione, oltre che per dare effettiva attuazione alle libertà dei singoli, non essendoci un obbligo ufficiale di vaccinazione Covid, ma solo uno surrettizio tramite il “Green pass”.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.vaccino

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