In Friuli Venezia Giulia crescono i dentisti “low cost”, suscitando le proteste dei professionisti “tradizionali”
Il 90 per cento delle pubblicità sanitarie in campo odontoiatrico va contro le regole deontologiche delle professione. Lo affermano i vertici della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) del Friuli Venezia Giulia e di Udine, che hanno annunciato, per primi in Italia, una stretta sui messaggi ingannevoli, con ricorsi ai Nas ogni volta che si riscontra una violazione.
Secondo il presidente della Cao di Udine, Giovanni Braga, “abbiamo deciso di aumentare l’attenzione perché sono a rischio di sanzioni da parte dell’Ordine”, secondo cui “sotto osservazione ci sono le pubblicità che associano cure odontoiatriche a pacchetti turistici, redazionali spacciati per informazione scientifica vagliata addirittura da presunte fonti terze e autorevoli, e sono ingannevoli le pubblicità che sventolano ‘prezzi mai visti’ o peggio fantomatici ‘giusti prezzi’, come se chi non pratica quegli asseriti ‘giusti prezzi’ o non effettua tariffe ‘mai viste prima’ fosse un dentista profittatore e disonesto”.
Secondo Braga, in presenza di messaggi ‘sospetti’ bisognerebbe diffidare: “è necessario capire che è impossibile che i trattamenti siano uguali per tutti, dato che ognuno ha le proprie esigenze e al di sotto di certe tariffe è praticamente impossibile garantire la professionalità”. Per evitare conti salatissimi dal dentista bisogna affidarsi soprattutto alla prevenzione, sottolinea il presidente della Cao di Udine: “sono sufficienti piccoli gesti quotidiani e un piccolo investimento economico in spazzolino e filo interdentale per mantenere la salute orale. Il paziente virtuoso – conclude Braga – in un anno spende dal dentista meno di quello che spende dal parrucchiere”.
Le dichiarazioni del dott. Braga hanno immediatamente sollevato la vibrata precisazione dell’AssoLowCost che riunisce le principali aziende del settore presieduta da Andrea Cinosi, secondo cui “le aziende del low cost di qualità non hanno nulla a che vedere con le pubblicità ingannevoli. Nel nostro Codice etico è sottolineato il diritto dei consumatori alla tutela della salute e il dovere delle aziende a fornire all’opinione pubblica una corretta informazione e una pubblicità non ingannevole. Su trasparenza e veridicità della comunicazione siamo al fianco delle Commissioni Albo Odontoiatri poiché le nostre aziende operano correttamente. In questo ambito, praticare e promuovere un prezzo concorrenziale non ritengo possa essere classificato come ‘messaggio sbagliato’, nemmeno in campo sanitario e odontoiatrico”.
Il prezzo basso non intacca la qualità: per Cinosi “le aziende che aderiscono ad AssoLowcost offrono beni e servizi a costi bassi, ma senza intaccare la qualità. Possono farlo perché ottimizzano processi e modelli organizzativi e produttivi e si comportano in modo efficiente e innovativo. E questo vale anche nel settore delle prestazioni sanitarie”.
Secondo Angelo Gottardo, amministratore delegato di Apollonia, specializzata nelle cure dentistiche, “non possiamo dimenticare che il 38% degli italiani si sta allontanando dalla prevenzione e dalla cura dentale per motivi di difficoltà economica. La legge Bersani ci consente di farci conoscere attraverso i messaggi pubblicitari garantendo in questo modo più concorrenza tra soggetti che operano sul mercato nell’offerta di servizi ai cittadini-consumatori pur nell’ambito di un corretto rapporto costi-benefici dell’intervento richiesto”.