Indennità quarantena covid: i lavoratori statali sono più eguali dei privati

Il ministro del Lavoro Orlando si è dimenticato di rifinanziare il fondo da 663 milioni. L’Inps richiede indietro le indennità erogate nel corso del 2021. Urge provvedimento del governo. 

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In Italia sembra di essere caduti nella “Fattoria degli animali” di George Owell, dove alcuni animali erano più eguali di altri: trasposto ai giorni nostri, in tema di indennità da quarantena Covid-19, i lavoratori dipendenti statali sono più eguali di quelli del settore privato.

Il perché sta tutto in una piccola ma sostanziale differenza economica: per i primi, quelli pubblici, in caso di quarantena obbligatoria di 7 o 10 giorni non perderanno nulla in busta paga, in quanto risulteranno in malattia. Per i secondi le cose cambiano e molto: con una circolare dello scorso 6 agosto l’Inps ha comunicato alle aziende che non sarà più erogata l’indennità di quarantena Covid, con il risultato che o le aziende si assumeranno i costi relativi o saranno i dipendenti messi in quarantena coatta a vedersi decurtato lo stipendio di una cifra, nel caso di un’assenza di 10 giorni, che ammonta a circa 500 euro per uno stipendio lordo di 30.000 euro, pari a circa 1.800 di netto in busta paga. Praticamente un terzo dello stipendiomensile prende il volo.

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Perché questa differenza di trattamento giustamente ritenuta indegna di uno Stato civile? Tutto sta nel classico cavillo, inserito nel decreto n. 18 del marzo 2020, il primo di una lunga serie di interventi a sostegno dell’economia nel mezzo della crisi pandemica, volto solo a favore del mondo dei pubblici dipendenti, già di loro più che garantiti e tutelati rispetto ad altre categorie di lavoratori. Bene, l’articolo 87, comma 1, del decreto contiene la previsione che «il periodo trascorso in malattia o in quarantena… dei dipendenti…. È equiparato al periodo di ricovero ospedaliero».

Perché equipararlo al ricovero ospedaliero? Perché nel 2008 l’allora (e attuale) ministro alla Funzione pubblica, Renato Brunetta, per scardinare le assenze post fine settimana e l’assenteismo generalizzato dispose la sospensione della parte accessoria dello stipendio, che non scatta, udite udite, in caso di ricovero ospedaliero. Ecco spiegata la differenza di trattamento, per cui per i dipendenti pubblici in quarantena l’Inps paga gli indennizzi, per quelli privati no.

Il ministro al Lavoro, il Dem Andrea Orlando, è stato pressato da sindacati e dalle categorie economiche a risolvere la situazione, che per i privati è applicata in modo retroattivo, ottenendo blande promesse, con il risultato che un lavoratore privato che abbia la ventura di venire a contatto con un contagiato d’ora in poi si guarderà bene di fare denuncia per non rimetterci in proprio, a tutto vantaggio della potenziale diffusione del contagio.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.Indennità quarantena covid

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