Reddito di cittadinanza, nel Bolognese 142 denunce ai percettori tutti stranieri

Alcuni di loro non hanno mai vissuto in Italia. Serve un drastico potenziamento dei controlli e la rapida cancellazione del provvedimento che scoraggia la ricerca di lavoro. 

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reddito di cittadinanza
Luigi Di Maio all'epoca della presentazione del reddito di cittadinanza.

I carabinieri di Ozzano Emilia, in provincia di Bologna, hanno denunciato 115 cittadini romeni, tra i 18 e i 66 anni e una brasiliana di 32, per false dichiarazioni per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Non solo: altri 27 romeni, 16 uomini e 11 donne, sono stati denunciati a Bologna daicarabinieri della stazione di Pianoro, sempre per il medesimo reato.

Gli investigatori hanno smascherato i “furbetti” del reddito di cittadinanza, feticcio grillino, durante un’indagine svolta in collaborazione con i colleghi dell’Ispettorato del Lavoro di Bologna, per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate per ottenere il sostegno economico.

Le persone finite nel mirino dei militari volevano apparire povere, ma in realtà non lo erano. I denunciati per ottenere il beneficio avevano dichiarato all’Inps una serie di falsità, tra cui la non disponibilità di auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc, quando alcuni di loro possedevano veicoli di grossa cilindrata, l’unicità della richiesta del beneficio a famiglia, quando invece sono state riscontrate più domande provenienti dallo stesso nucleo familiare e la residenza in Italia da oltre dieci anni: quest’ultimo requisito violato in pieno dalla maggior parte dei denunciati visto che alcuni di loro, in Italia non ci avevano mai messo piede, ma ci erano venuti soltanto per attivare il sussidio statale, ottenere il sostegno e tornare in Romania.

Le persone denunciate dai carabinieri di Ozzano Emilia sono state segnalate alle autorità competenti che avvieranno le procedure necessarie per recuperare la somma complessiva di 300.000 euro percepita illegalmente, mentre i denunciati a Pianoro hanno percepito illegalmente 47.900 euro.

Ormai è chiaro che il reddito di cittadinanza ha alimentato una enorme pluralità di illegalità, tanto che sarebbe necessario applicare tutte le forze dell’ordine disponibili al controllo puntuale di tutti i percettori.

Ma soprattutto è necessario cancellare al più presto il provvedimento grillino che, di fatto, non è altro che un voto di scambio tra gli elettori del M5s e il partito che fu di Grillo e ora di Giuseppe Conte. Serve ripristinare al più presto la legalità e spendere gli 8 miliardi del reddito per finalità pubblichedi maggiore valore e di migliore efficacia per ridurre quella povertà che proprio i grillini avevano dichiarato di avere abrogato con l’entrata in vigore del reddito: peccato che i fatti li smentiscano, perché da quando c’è il reddito la povertà in Italia è aumentata grandemente.

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