Dopo il passo del Rombo, Durnwalder impone il pedaggio anche al passo dello Stelvio

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Si discute di applicare pedaggi o chiusure al traffico anche sui passi dolomitici

Questi sono gli ultimi giorni dove sarà possibile transitare sul passo dello Stelvio senza dover aprire il portafoglio per pagare il pedaggio alla casse della ricca autonomia altoatesina: dall’anno prossimo, dopo la chiusura invernale, si cambia e sul versante bolzanino sarà necessario versare l’obolo del pedaggio sotto le forche caudine del casello di Trafoi per potere passare lungo la strada con gli arditi tornanti che conducono al passo stradale più alto d’Europa.

 

Luis Durnwalder

La decisione è del governatore dell’Alto Adige, Luis Durnwalder,che l’ha motivata con la necessità di fronteggiare i crescenti costi di manutenzione della strada e per scoraggiare il flusso del traffico in quota. Una motivazione, specie per quanto riguarda gli intenti di scoraggiare il volume di traffico, poco credibile, visto che l’istituzione del pedaggio non è servito a limitare il traffico sul passo del Rombo, dove il traffico non è affatto diminuito.

La strada imboccata dall’Alto Adige in piena solitudine (il transito sul versante lombardo sarà libero) punta a scoraggiare il traffico anche su altri passi dolomitici: anche sui valici del Sella, Pordoi e Gardena potrebbero esserci a breve novità, visto che sul tavolo ci sono due opzioni: l’attivazione di un pedaggio o la chiusura dei passi nelle ore centrali della giornata. Due opzioni su cui non c’è ancora il necessario consenso con le realtà confinanti, le province di Trento e di Belluno, che sono restie ad imporre vincoli (come invece auspica il variegato mondo ambientalista) al transito dei veicoli sui passi alpini.

Sull’iniziativa lanciata dalla provincia di Bolzano intanto ci sono giudizi positivi e negativi.
Tra i favorevoli, lo storico campione di sci ed oggi albergatore a Trafoi, Gustav Thoeni, che giudica “sensata la soluzione del pedaggio sullo Stelvio, similmente a quanto già accade da tempo su molti passi alpini di Austria e Svizzera. Dipenderà poi dalla tariffa fissata il numero di passaggi”.

Molti i pareri contrari, argomentati dal fatto che la provincia di Bolzano ha nel suo pingue bilancio i soldi per mantenere aperta la strada al passo senza ulteriori balzelli su turisti e utenti della strada (per inciso, Francesco Giuseppe I regnante, la strada era tenuta aperta anche d’inverno, mentre oggi è chiusa d’inverno per circa sei mesi…).
Se poi le motivazioni del balzello sono di ordine ecologico, secondo gli operatori del passo dovrebbero essere sottoposti al balzello pure i ciclisti che contribuiscono anche loro a sporcare l’ambiente con i rifiuti che lasciano lungo il percorso, spesso senza fruire dei servizi di ristoranti ed alberghi del luogo.