Inaugurato a Verona il nuovo centro di manutenzione dei treni regionali

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verona-centro-manutenzione-FS-inaugurazione-ilnordestAttivo 24 ore al giorno, occupa 35 lavoratori e “lavora” sei treni al giorno. Investiti 5 milioni di euro

Un investimento complessivo di 5 milioni di euro, 35 occupati nelle 24 ore, manutenzione di sei treni completi al giorno che significa avere in circolazione 2 treni in più nell’arco di ogni giornata perfettamente in ordine e sicuri, tecnologia di avanguardia, sicurezza e comodità per gli addetti, lavoro in Veneto. Sono questi i principali numeri del nuovo impianto di manutenzione Trenitalia destinato ai treni regionali, inaugurato a Verona dall’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, dalla responsabile della direzione regionale di Trenitalia Maria Giaconìa, dalle maestranze, dalle organizzazioni sindacali e dai dirigenti locali dei diversi “rami” di Ferrovie dello Stato.

“Più lavoro in Veneto, meno tempo per i trasferimenti in officine di altri impianti d’Italia, due treni in più disponibili ogni giorno per i nostri pendolari sono argomenti che fanno ben sperare in un miglioramento del servizio di trasporto pubblico locale su ferro nel Veneto – ha sottolineato Chisso – soprattutto nella prospettiva del prossimo orario cadenzato che entrerà in funzione nel prossimo dicembre e che dovrebbe rispondere alle tante, troppe criticità oggi presenti, con un aumento dei convogli circolanti. I lavoratori e gli studenti che usano il treno meritano questo ed altro; noi glielo vogliamo dare e insieme a loro paghiamo per avere un servizio all’altezza delle aspettative e dei contratti: questo capannone è il segno che qualcosa sta cambiando e che ci spinge tutti ad operare per avere i risultati che cerchiamo”.

verona-centro-manutenzione-FS-inaugurazione-ilnordestA Chisso ha fatto eco Maria Giaconia: “noi ci crediamo e ci attrezziamo e oggi siamo in grado di realizzare lavorazioni a treni completi, lunghi fino a 13 carrozze”, mentre prima le manutenzioni avvenivano sotto una tettoia, con i lavoratori praticamente all’aperto e con la necessità di “spezzare” i convogli perché lo spazio non era sufficiente. “A novembre inaugureremo un impianto analogo a Mestre, che ha richiesto un investimento di circa 3 milioni, dove verrà fatta anche la manutenzione dei treni di proprietà di Sistemi Territoriali e contiamo di poter realizzare un manufatto per le locomotive, che comporterà un investimento di una decina di milioni”. “Queste sono giornate alle quali non siamo più abituati – ha detto dal canto suo Claudio Capozucca, della segreteria della FIT Cisl – perché non si è solo costruito un positivo rapporto con i lavoratori, ma si parla di sviluppo”.

Il nuovo capannone, lungo 365 metri e largo 15 per una superficie di 5.500 metri quadri, dispone di due binari e vi possono sostare ed essere controllati contemporaneamente quattro treni Vivalto. I due binari sono posati su colonnine e dispongono di una fossa di visita per la manutenzione delle parti posizionate sotto la cassa dei convogli. L’impianto di elettrificazione è retrattile per poter lavorare in sicurezza anche sopra i treni, mentre due gru a ponte della portata di due tonnellate consentono interventi di montaggio, smontaggio e movimentazione delle apparecchiature sul cosiddetto “imperiale”. Quattro piattaforme mobili permettono interventi di manutenzione a varie altezze. Il tutto introduce estrema flessibilità delle lavorazioni e ottimizzazione dei tempi di intervento.

La sicurezza del personale è regolata da apposite procedure e blocchi meccanici ed elettrici che inibiscono l’uso delle varie apparecchiature (gru, piattaforme, bracci mobili) in presenza di alimentazione della linea di contatto. Pannelli informativi a scritte scorrevoli visualizzano le varie lavorazioni in atto.

Con i capannoni di Verona e di Mestre, la Direzione regionale Veneto di Trenitalia disporrà di tre siti manutentivi specializzati: Verona Porta Nuova per i convogli del trasporto regionale veloce e i Vivalto, Padova/Mestre per i convogli del trasporto metropolitano, Treviso per i diesel.