Nei libri di Palamara e di Renzi numerose segnalazioni di notizie di reato (o quasi)

Ne “Il silenzio” e in “Controcorrente”, i dietro le quinte della magistratura e del sistema di potere politico. Ne emerge un quadro inquitatante. 

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L’estate 2021 ha portato con sé, oltre alle bizze del tempo, anche due interessanti libri che gettano sprazzi di luce dietro le quinte di due dei poteri della Repubblica, la magistratura e il governo, da parte di altrettanti autori: l’ex magistrato Luca Palamara (“il silenzio”) e il politico Matteo Renzi (“Controcorrente”).

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Due libri accompagnati da molta curiosità e anche da un insperato successo editoriale, a conferma di come i cittadini siano affamati di verità di come la democrazia e il potere, nelle sue varie declinazioni, siano effettivamente gestiti nel Belpaese.

A prescindere dal giudizio puntuale sulle vicende dei singoli, dai due volumi emerge un quadro che si può tranquillamente definire inquietante. La magistratura si dimostra essere non altro una casta di personaggi che guardano più all’interesse della propria carriera (e della corrente di appartenenza) che all’interesse pubblico e alla gestione disinteressata e super partes della giustizia.

La politica di governo mostra il suo vero volto, puntando alla gestione del potere fine a se stesso, non disdegnando il ricorso a mezzucci non propriamente ortodossi, che nelle situazioni di emergenza – come quelle accadute nel 2020 nel pieno della pandemia da Covid-19 – non esita a fare ricorso a procedure poco trasparenti e rispettose del dettato costituzionale, su cui solo prossimamente si potrà fare luce.

Comunque sia, secondo “Lo Schiacciasassi” entrambi i libri gettano tante potenziali notizie di reato che non sembra siano state sollecitamente prese in considerazione da parte degli organismi competenti. Si dovrebbe fare chiarezza se quelle scritte sono semplici congetture al limite della calunnia o se sono fatti realmente accaduti. In entrambi i casi, qualcuno ha sbagliato e dovrebbe sopportarne le doverose conseguenze. Almeno in un paese ordinato e basato sul rispetto di Costituzione e delle leggi.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.libri

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