Colpo di coda del Governo Monti: nuova (inutile) burocrazia per il settore degli impiantisti

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saldatore tubo 1Artigiani sul piede di guerra. Pellegrin: “formazione obbligatoria per impianti energie rinnovabili, Gas F e sicurezza nei luoghi i lavoro. Gli eccessi, uccidono (le imprese)”

Colpo di coda del Governo Monti che, invece di abbandonare silenziosamente la scena politica cercando di non lasciare ulteriori danni oltre ai disastri già compiuti, provvede ad ingarbugliare la gestione delle imprese attive nel settore impiantistico. La questione nasce, come spesso accade con le leggi nel Belpaese, da una interpretazione (ad avviso delle categorie interessate, scorretta) del decreto 28/2011 ed in particolare relativamente alla formazione degli addetti che realizzano impianti a energia rinnovabile: fotovoltaica, biomasse, solare termico, ecc. Il Ministero dello sviluppo economico, applicando in modo restrittivo le disposizioni, pretenderebbe che, a prescindere da quanti anni sono in attività, tutti i responsabili tecnici o titolari delle imprese di istallazione di impianti, privi di un diploma, laurea o qualifica, siano soggetti all’obbligo formativo.

“E’ una scemenza! – sbotta Maurizio Pellegrin, presidente settore impianti di Confartigianato Imprese Veneto – Che rischia di estromettere dal mercato una parte consistente delle 12.700 imprese artigiane operanti in Veneto e con loro gli oltre 20.000 dipendenti. La salvaguardia del pregresso è una prassi consolidata in tutte le nome di settore. A maggior ragione in questo caso in cui decine di migliaia di impiantisti affermati ed esperti con alle spalle anni di impianti realizzati a regola d’arte rischiano di non essere più considerati idonei o adeguatamente formati. Queste imprese hanno abbondantemente dimostrato capacità professionali sostenendo non uno ma quotidiani esami da parte del mercato attestati dalla soddisfazione dei loro clienti”.

confartigianato veneto presidente impiantisti Pellegrin Maurizio 1Secondo Pellegrin “si sta creando una situazione insostenibile. E’ impensabile che io, come tanti miei colleghi, abbandoniamo i cantieri, in un momento di crisi come quello attuale per giunta, per tornare a scuola e frequentare dei corsi che possono arrivare fino a 80 ore. Rischiamo persino di non poter cogliere le opportunità derivanti dalle ultime agevolazioni concesse dal conto energia dopo aver svolto, come categoria, un’opera importante di promozione presso i nostri clienti”.

Tra le categorie interessate sta montando la protesta: “la base è in rivolta – prosegue Pellegrin – stiamo svolgendo diverse assemblee provinciali di presentazione della nostra nuova iniziativa: il Portale impianti di Confartigianato Imprese Veneto (un strumento innovativo di informazione a servizio delle imprese che ottimizza il lavoro delle associazioni territoriali) ed il malcontento che si registra è altissimo. Sembra che per l’impiantistica si stia scatenando una ‘tempesta burocratica perfetta’. Alla formazione in materia di energie rinnovabili – sottolinea il presidente degli installatori – si aggiunge la fase di applicazione del cosiddetto ‘Patentino GAS F’ ovvero l’abilitazione per la manipolazione di gas ad effetto serra che, anche in questo caso, prevede della formazione da sostenere per ottenere la certificazione. E, per finire, c’è anche la formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che riguarda, però, tutte le imprese. Capisco l’importanza di avere imprese all’altezza e competenti, ma il legislatore deve rendersi conto della realtà e soprattutto ritenere già idonee le imprese operanti al momento dell’entrata in vigore della norma”.