30 giugno: chiamata alla cassa per pagare 19 miliardi di tasse

Le Partite Iva lamentano il “do ut des” degli aiuti (che tardano ad essere erogati) e le tasse (da pagare pronta cassa).

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Il 30 giugno è una data cerchiata di rosso da parte di tutti i contribuenti, in quanto in quel giorno si regolano saldi e anticipi fiscali, oltre ad una serie di altre tasse. In parole povere – ma molto tangibili – dalle tasche dei contribuenti uscirà una cascata di denaro che si riverserà nelle casse dello Stato. Solo dalle Partite Iva, la Cgia stima un salasso di oltre 19 miliardi di euro.

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Sia chiaro: “Lo schiacciasassi” è a favore del pagamento delle tasse, purché siano eque e di facile pagamento. Cosa che oggi, spesso, non è. Non solo: sarebbe bello pagare le tasse avendone la possibilità. Cosa che oggi frequentemente non accade specie per le migliaia di commercianti, artigiani, professionisti, Partite Iva che, a causa degli scellerati decreti che hanno imposto chiusure a prescindere delle varie attività, hanno di fatto impoverito all’inverosimile ampie fasce di popolazione mediamente benestante, di quella che una volta si definiva la piccola borghesia commerciale e delle professioni.

La chiamata alle tasse è accompagnata dalla classica beffa che uno stato (con la “s” minuscola) riserva ai suoi cittadini sempre più sudditi: per tutti i lavoratori autonomi che sono stati costretti alla chiusura, gli aiuti pubblici sono arrivati con il contagocce, mentre altri settori della società (dipendenti pubblici e redditisti di cittadinanza in testa) non hanno patito alcuna sofferenza. Con i decretiSostegniUno & Due avrebbero dovuto essere erogati 21,5 miliardi di euro a chi avesse subito una perdita di almeno il 30% del fatturato. Bene, anzi male: oltre a non essere stati ancora in molti casi erogati, i 21,5 miliardi di aiuti si stanno rivelando solo una fugace partita di giro, una velocissimatoccata e fuga” dai conti correnti degli autonomi, visto che entro il 30 giugno saranno svuotati per almeno 19 miliardi di tasse.

Ma Draghi non doveva cambiare la musica suonata dal Conte Uno & Due? Per le Partite Iva lo spartito continua ad essere il medesimo.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.tasse

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