Generali lancia l’Opa su Cattolica Assicurazioni

Offerti 6,75 euro per azione per un totale di 1,2 miliardi di euro. Obiettivo la raccolta di almeno il 66,7% delle azioni.

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Cattolica Assicurazioni

Il Leone di Trieste si attovaglia al tavolo di Cattolica Assicurazioni, di cui è da meno di un anno primo azionista della compagnia veronese: il consiglio di amministrazione di Generali ha rotto gli indugi e annunciato l’intenzione di promuovere un’opa su Cattolica Assicurazioni puntando all’intero capitale del gruppo guidato da Carlo Ferraresi, allo scopo di toglierlo dalla Borsa, integrarlo e massimizzare l’estrazione di valore rispetto a un’alleanza, come quella in corso, limitata ad alcuni ambiti, come l’asset management e il business della salute.

Sul piatto la compagnia triestina, che dispone già del 23,7% del capitale della compagnia veronese, ha messo 6,75 euro ad azione, pari a 1,18 miliardi di euro in caso di adesione totalitaria, con un premio del 15,3% rispetto alla chiusura di venerdì scorso e del 40,5% rispetto alla media degli ultimi mesi.

Ora si attende la reazione del consiglio di amministrazione di Cattolica assicurazioni, che ha in portafoglioil 12,3% delle azioni di Generali, e di Warren Buffett, che dispone del 9% della compagnia (che lascerebbe in caso con una piccola minusvalenza). Quarto azionista rilevante è la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 3,2%.

La decisione di lanciare l’opa su Cattolica Assicurazioni ha trovato compatto il consiglio delle Generali che ha approvato all’unanimità, con il voto favorevole sia del vice presidente Francesco Gaetano Caltagironeche del rappresentante di Leonardo Del Vecchio, Romolo Bardin, entrambi assenti undici mesi fa quando si è deciso l’ingresso nel capitale di Cattolica con un aumento riservato da 300 milioni di euro.

In caso di successo Generali, che impegnerà nell’opa la metà dei 2,3 miliardi a disposizione per acquisizioni, metterà le mani su un gruppo da 3,4 milioni di clienti, 4,7 miliardi di euro di premi e circa 24 miliardi di attivi in gestione, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel mercato italiano, diventando «il primo gruppo nel ramo danni, e rafforzandosi nel vita».

L’integrazione genererà 80 milioni di sinergie a fronte di costi integrazione per 150-200 milioni e un’erosione di 7,8 punti dell’indice di solvibilità, con un rischio di esecuzione giudicato «contenuto» grazie «alla partnership strategica già in corso».

Cattolica Assicurazioni è ormai una società per azioni, i rimedi ai rilievi dell’Ivass sulla gestione sono stati approntati, l’inchiesta penale archiviata e la trimestrale ha offerto un interessante segnale di ripartenza Cattolica Assicurazioni beneficerà «della solidità finanziaria e del supporto, della competenza, della tecnologia e della gamma di prodotti» del Leone, che promette di preservarne il marchio e il legame con il territorio, nonché di valorizzarne la vocazione al servizio del terzo settore, dell’agricoltura e della bancassicurazione.

L’offerta è subordinata al conseguimento di almeno il 66,7% del capitale, condizione a cui Generali si riserva di rinunciare purché raccolga il 50% più un’azione. Generali chiede poi di non dare esecuzioneall’aumento da 200 milioni, il cui termine di fine luglio dovrà essere ridiscusso con l’Ivass, e di apportare le azioni proprie in caso di successo all’opa.

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