Lo sfogo del procuratore della Corte dei conti altoatesina che ha denunciato “pressioni dall’alto” gli vale un’accusa di calunnia al Capo dello Stato da parte della Procura romana
Galeotto fu lo sfoco per posta elettronica con altri colleghi del procuratore della Corte dei conti di Bolzano, Robert Schülmers, che lamentava ingerenze e pressioni provenienti “dall’alto” nell’indagine che conduce sula gestione dei cosiddetti “fondi riservati” del presidente della Giunta provinciale di Bolzano, Luis Durnwalder. Schülmers si è lagnato con i colleghi della Corte di “avvertimenti” da parte dei vertici della magistratura contabile (il procuratore generale Salvatore Nottola e del presidente Luigi Giampaolino) e di “ingerenze” da parte del Quirinale. Proprio il riferimento alle “pressioni” da parte del Quirinale è valsa a Schülmers l’iscrizione nel registro degli indagati per offese all’onore del Capo dello Stato, mentre Nottola e Giampaolino sono stati ascolati dal procuratore Giuseppe Pignatone coem persone informate sui fatti. Oltre a questa, gli inquirenti romani procedono nei confronti di Schülmers anche per l’ipotesi di abuso in atti d’ufficio.
Mentre sia il Quirnale che Durnwalder sementiscono qualsiasi ipotesi di pressioni esercitate nei confronti del procuratore Schülmers per “addolcire” le inchieste aperte dalla Corte dei conti nei confronti dell’operato del governo altoatesino a seguito dei recenti scandali, da parte sua Schülmers ha dichiarato all’ANSA di non aver “nulla da temere dall’accertamento della verità”. Schuelmers auspica che “gli accertamenti in corso siano quanto più completi e veloci al fine di ricostruire gli esatti termini della complessiva vicenda”, annunciando che si attiverà “in modo determinato nei confronti dell’autorità giudiziaria perché l’attività sia svolta nel più breve tempo possibile”.
In relazione alle notizie di stampa diffuse in questi giorni, il procuratore regionale della Corte dei conti di Bolzano precisa di “non avere nulla a che fare con la trasmissione di corrispondenza associativa al quotidiano nazionale ‘il Fatto quotidiano’. Ciò premesso, la semplice lettura delle mail pubblicate dal quotidiano non legittima in alcun modo, salvo palesi mistificazioni, le conclusioni cui taluni sono arbitrariamente pervenuti, soprattutto in relazione all’ipotizzato diretto coinvolgimento del Quirinale nella vicenda dei cosiddetti ‘fondi riservati’ del governatore altoatesino Luis Durnwalder”. Schuelmers si riserva di adire le vie legali nei confronti “di tutti coloro che, in qualsiasi modo, in questi giorni hanno esternato o comunque diffuso affermazioni ritenute, oltre che infondate, anche diffamatorie o calunniose nei propri confronti”.