Aperture parziali dei pubblici esercizi: «montagna penalizzata»

Bond: «ristoranti solo all’aperto e quarantena per i turisti dall’estero sono una pesante discriminazione». Forza Italia Veneto: «aprire i ristoranti fino alle 23.00 e anche all’interno».

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montagna penalizzata

«Ristoranti solo all’aperto e quarantena per i turisti che arrivano dall’estero sono un problema di discriminazione prima ancora che economico per la montagna penalizzata. Cosa deve fare la montagna per avere un minimo di considerazione agli occhi del governo?» La domanda se la pone il deputato di Forza Italia, Dario Bond, che è intervenuto anche alla Camera relativamente alle ultime misure anti-Covid e al Def.

«Imporre ai ristoranti la cena solo all’esterno significa escludere a priori le zone montane, dove le condizioni climatiche, anche in piena estate, non consentono di stare all’aperto se non per pochissime sere. Penso a Cortina, Auronzo e a tutte le località dolomitiche, che speravano nell’estate per riprendersi da un inverno di fatto inesistente. Come si sono usate misure diversificate con i colori e le zone rosse, gialle e arancioni per le regioni, così si può pensare a sistemi differenti a seconda delle località, per non penalizzare le zone montane».

«Tra l’altro – prosegue Bond – la quarantena imposta agli stranieri che decideranno di venire in Italia è una mazzata per le Dolomiti, dove una quota tra il 35 e il 45% dei flussi turistici arriva proprio dall’estero. Sono necessari dei correttivi. Altrimenti l’estate rischia di essere peggio dell’inverno e condannare definitivamente la montagna».

Per Bond «programmare l’estate in una montagna penalizzata in queste condizioni è impossibile. Siamo di fronte a un problema economico e sociale enorme, perché stiamo togliendo possibilità di futuro e posti di lavoro in un settore – quello del turismo – che costituisce il 34% del Pil italiano. Cambiamo le regole, soprattutto alla luce delle programmazioni vaccinali. Cambiamo ora, altrimenti ci porteremo dietro le conseguenze per anni».

Anche il gruppo consiliare di Forza Italia Veneto chiede di «spostare il coprifuoco alle 23.00 e riaprire i ristoranti anche all’interno con regole chiare». Per i consiglieri regionali Elisa Venturini e Alberto Bozza insieme al coordinatore regionale del partito in Veneto, Michele Zuin, «il 26 aprile molte attività torneranno ad aprire e questa è un’ottima notizia. La proposta di Forza Italia era di spostare l’orario del rientro obbligatorio a casa dalle 22 alle 23, ovviamente seguendo rigidamente i protocolli di sicurezza. Illustri virologi, tra cui la dottoressa Viola, hanno specificato che, nella prevenzione dei contagi, non cambierebbe nulla tra il rientro alle 22 e quello alle 23. Ecco perché speriamo che il Governo, magari tra una settimana e alla luce di un nuovo miglioramento dei dati dei contagi e dei vaccini, decida di spostare in avanti l’orario».

Per Forza Italia Veneto «la prudenza è sempre un ottimo criterio per le scelte, specialmente in una situazione come questa, ma dobbiamo anche cercare di ridare fiato alle tante aziende in crisi quando le condizioni lo permettono. Ad esempio, già da diverse settimane, anche nelle regioni rosse, i ristoranti che svolgono il servizio di mensa aziendale possono tenere aperto anche all’interno del locale. Rispettando le stesse misure di sicurezza, le stesse procedure e le stesse distanze, perché non si potrebbe permettere di pranzare e cenare al chiuso anche alla clientela non aziendale?» Già, belle domande cui dovrebbe dare una risposta quel ministro alla Sanità, Roberto Speranza, che sta togliendo la speranza di ripresa a tante, troppe attività economiche del settore turistico.

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