Sommariva: “il turismo rimane una delle leve fondamentali dell’economia regionale”
Puntare sui turisti stranieri, in particolare su quelli provenienti dai paesi della “Nuova Europa” e fare così crescere un intero comparto che in Friuli Venezia Giulia si è lasciato alle spalle un 2012 non proprio esaltante, con un calo delle presenze dell’1,7%. A risollevare le sorti di un intero settore ci sono soprattutto i visitatori provenienti dai paesi dell’ex blocco comunista. “Un turismo emergente e prorompente – come lo definisce il direttore generale dell’Agenzia Turismo Fvg, Edi Sommariva, – che con la nostra regione ha condiviso una grande storia comune, quella della Mitteleuropa che vedeva un unico mare, l’Adriatico, con Trieste porto fondamentale per viaggiare, fare affari e sognare. Ed è su questo che vogliamo puntare per crescere”.
Oltre ai turisti austriaci e tedeschi, che rappresentano il 53% degli arrivi e il 56% delle presenze turistiche straniere in regione, a crescere sono soprattutto i visitatori provenienti da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Russia, ma anche Croazia. Flussi che registrano un segno positivo non soltanto per le mete balneari, ma anche per quelle della montagna invernale. I Paesi dell’ex blocco comunista, ricorda Sommariva, rappresentano l’11% delle presenze complessive e quasi il 25% di quelle straniere. Paesi in cui “i ceti medi si stanno consolidando, mentre nel nostro sono compromessi”, rimarca, sottolineando come il 2013 “non sarà certo un anno facile per i nostri operatori”.
In base alle prime stime, Turismo Fvg prevede infatti un andamento degli arrivi dall’Italia che oscillerà tra -0,5% e +0,5%, mentre dall’estero tra +2,5% e +3,5%. Segno che la strada da seguire è proprio quella del turismo d’oltreconfine. Per fare crescere i numeri, dice Sommariva, servono più qualità e varietà dei servizi offerti, ma anche una politica dei prezzi più flessibile. Mediamente, ricorda Sommariva, una vacanza in Friuli Venezia Giulia, costa meno rispetto ad altre regioni italiane. E per rendere l’offerta turistica ancora più appetibile, per quest’anno la Regione ha annunciato che la tassa di soggiorno non sarà applicata. La grande sfida rimane il turismo d’alta gamma: “il Friuli Venezia Giulia – fa notare – ha poche risposte nel lusso. In un mercato duale, dove prevalgono due filosofie, il lusso e il ‘low cost’, non avere il lusso significa ottenere un posizionamento un po’ basso”. Piu’ turismo cinque stelle, dunque, ma anche più eccellenza italiana. Vini e gastronomia in testa. La chiave “è creare un ‘mood’ nell’immaginario collettivo”. Per veicolare l’immagine della regione e farne conoscere il grande potenziale – tra natura, paesaggi, mare, montagna, cultura, enogastronomia – Sommariva pensa anche alla rete e ai social network. “Abbiamo aperto pagine Facebook in tutti questi Paesi”. Servono, però, sempre più alleanze. “Serve una vera e propria diplomazia ‘regionale’ – aggiunge Sommariva – sottolineando come Roma sia lontana non soltanto geograficamente, ma anche mentalmente, perché non ci riconoscono un ruolo di ponte verso l’Est. E sbagliano”.
Il Friuli Venezia Giulia va comunque avanti, stringendo accordi con i Paesi transfrontalieri. Prossime tappe sono l’Albania e il Montenegro.