A22, partono le grandi manovre per la concessione

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A22, partono le grandi manovre per la gara per il rinnovo della concessione autostradale. Litigi sull’asse Trento-Roma

Dopo un lungo tira e molla, il Governo ha dato il via libera all’Anas per l’indizione della gara per la concessione per l’esercizio dell’autostrada A22 Modena-Brennero per 50 anni a partire dal 2014. La base di gara fissata dall’amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci, prevede che il vincitore debba versare allo Stato, già a partire dal 31 dicembre 2011, un importo annuo di 70 milioni di euro fino ad un importo complessivo non inferiore di 568,7 milioni di euro, oltre a versare ogni anno un importo non inferiore a 34,4 milioni di euro per tutta la durata della concessione per il finanziamento del nuovo tunnel ferroviario del Brennero dedicato alla linea ad alta capacità.

I tempi per la gara sono stretti: entro la fine di ottobre si sarà svolta la scrematura tra i vari aspiranti, che vedrà coinvolti i maggiori protagonisti europei del settore autostradale e delle costruzioni.

 

Lorenzo DellaiLa pubblicazione del bando di gara ha mandato in fumo i sogni dei presidenti delle province di Trento e di Bolzano, rispettivamente Lorenzo Dellai (Upt) e Luis Durnwalder (Svp) che tramite le due province autonome, la regione Trentino Alto Adige e i comuni di Trento e di Bolzano detengono la maggioranza azioni della società che è una sorta di gioiello finanziario, che nel 2010 ha fatturato oltre 330 milioni di euro e staccato dividendi ai soci per circa 60 milioni di euro. Una specie di gallina dalle uova d’oro che, assieme al particolare meccanismo fiscale garantito dallo statuto speciale d’autonomia che consente alle due province di incassare i 9/10 del gettito fiscale prodotto dalla società A22, assicura agli enti locali laute entrate ogni anno, oltre che una serie di investimenti in opere pubbliche sul territorio. Logico che di due presidenti, “amareggiati e delusi dal comportamento del Governo che non ha mai dato alcuna risposta alle nostre proposte per il rinnovo automatico della concessione” ha detto Dellai, si siano messi a pancia bassa a studiare le migliori mosse per vincere una gara che sarà affollata e molto dura. Durnwalder e Dellai hanno sottolineato come quello della A22 “sia il primo rinnovo di concessione di questa entità che va a bando in Italia senza proroga o rinnovo alla concessionaria uscente; non accogliendo la nostra richiesta, il Governo ha dimostrato di sottovalutare gli interessi nazionali che stanno dietro alla nostra proposta, oltre che quelli dei territori su cui insiste il tracciato dell’autostrada. La partita in gioco infatti è quella della costruzione del tunnel del Brennero e della contestuale realizzazione delle tratte di accesso”. I due governatori hanno rimarcato infatti che “l’autostrada da anni accantonava responsabilmente dei fondi per la realizzazione del progetto della galleria ferroviaria del Brennero, di cui beneficerà di fatto tutto il Paese perché comporterà un deciso passo in avanti in direzione della intermodalità, ovvero del trasferimento del traffico dalla gomma alla rotaia”. Particolarmente caustico e polemico il governatore Dellai, che si è vista sconfitta su tutta la linea la tattica impostata con il Governo per avere il rinnovo della concessione, dimenticando la sua posizione di personaggio pubblico espressione di una maggioranza di centro sinistra che non ha mai perso l’occasione per contrastare l’azione del Governo: “il Governo fa i bandi come crede, ma visto che i nostri ‘nemici’ leggono i giornali io non dirò più nulla. Il Governo ha definitivamente dimostrato che non gliene frega un tubo di studiare strategie comuni”, mentre Durnwalder, da canto suo, ha avanzato il dubbio che dietro il bando di gara possa esserci una combine già decisa a Roma: “ho l’impressione che in Italia ci sia un interessato e che questi abbia i giusti contatti”. Tanto è bastato per sollecitare una decisa puntualizzazione da parte del ministro delle infrastrutture e trasporti, Altero Mattioli: “se il presidente Durnwalder, al quale mi lega un ottimo rapporto, è a conoscenza di fatti irregolari o, come ha affermato, di possibili combine dietro il bando di gara sul rinnovo della concessione dell’A22 – Autobrennero, che al sottoscritto non risultano, li rendesse pubblici facendo i nomi e i cognomi dei responsabili”.

Luis DurnwalderPiù che sollevare polemiche infondate o fare dietrologie, i due maggiori azionisti di A22 farebbero bene a valutare tutte le collaborazioni con altre realtà autostradali del NordEst, anche perché per la sola Autobrennero la competizione internazionale può essere ben più onerosa delle risorse di cui può disporre. L’occasione del rinnovo della concessione di A22 dovrebbe essere l’occasione per creare una realtà che racchiuda le infrastrutture autostradali del NordEst, almeno di quelle a proprietà pubblica, in modo da avere una regia unitaria delle politiche della mobilità di merci e di persone, oltre che per ottenere interessanti sinergie operative per abbattere i costi e massimizzare la capacità d’investimento sul territorio di riferimento.