Savoi: “davvero una bella coerenza di Dellai che da ex governatore della Provincia fa il capolista del partito di Monti in Trentino”
Ancora strascichi dalle azioni del governo Monti nei confronti delle autonomie speciali, tra cui quelle delle province di Trento e di Bolzano, che dovrebbero contribuire ulteriormente al risanamento del bilancio dello Stato, nonostante gli accordi sottoscritti.
Il 19 febbraio la prima Commissione permanente e poi lo stesso Consiglio provinciale di Trento saranno chiamati ancora una volta a dover ratificare una deliberazione della Giunta provinciale contro un ulteriore provvedimento del governo Monti, rivolgendosi alla Consulta a tutela dello Statuto di autonomia, palesemente ancora una volta violato e ignorato.
La giunta provinciale (ora guidata dal presidente “ff” – facente funzioni – Alberto Pacher dopo le dimissioni di Lorenzo Dellai “salito” anche lui in politica tra le fila della formazione ispirata da Mario Monti) è costretta a ciò a seguito dell’ennesima richiesta del governo Monti sulla finanziaria 2013 (la cosiddetta “Legge di stabilità”) che incrementa di ulteriori 500 milioni l’anno il concorso che la provincia di Trento dovrebbe dare allo Stato per il risanamento della finanza pubblica, come se il miliardo di euro abbondante finora tagliato non sia ancora sufficiente.
Una situazione che ha stuzzicato l’ironia del capogruppo leghista, Alessandro Savoi, che ha messo nel mirino l’ex governatore Dellai: “il principino Dellai, che ha lasciato da poco la presidenza della Provincia, per cercare un posto al sole in quel di Roma (ma ce la farà?) dovrebbe vergognarsi di chiedere il voto ai trentini come capolista della Lista civica per Monti in regione. Di fronte a questo nuovo ulteriore attacco alla nostra autonomia è ormai evidente a tutti i trentini come il professor Monti, grande amico di Dellai, sia un nemico del Nord ed in particolare il più grosso nemico della nostra speciale autonomia provinciale e regionale che ancora una volta evidenzia di non conoscere o finge di non conoscere”.
Per Savoi “l’ex presidente della giunta provinciale Dellai (che peraltro ha lasciato la Provincia di Trento con un debito superiore ai 2 miliardi e 100 milioni di euro) deve smettere una volta per tutte di dire che vuole andare a Roma a difendere la nostra autonomia, quando il suo capo Monti, ancora una volta calpesta e offende e umilia la nostra autonomia. Principino Dellai, giù la maschera: il Carnevale è finito!”
L’auspicio ora è che la Consulta rimetta le cose a posto, così come è avvenuto anche nei precedenti ricorsi. Il Trentino ha già fatto la propria parte, così come il Friuli Venezia Giulia. Ora tocca a Sicilia e Sardegna, finora tenute indenni dalla mannaia dello Stato: anche lì si può e si deve tagliare, magari utilizzando un criterio democratico e trasparente come quello della spesa standard parametrata alle realtà più virtuose.