Dal Brun: “la sanità privata s’impegna per il sociale e per i cittadini”
Il mondo della sanità veneta continua ad essere in ebollizione e le “nuvole” all’orizzonte non accennano a diradarsi. Dopo la protesta delle strutture di sanità privata convenzionata, lo scorso fine settimana è toccato a dipendenti e collaboratori, costituitisi in un comitato di “crisi regionale della sanità veneta”.
Per Marco dal Brun, presidente regionale del Comparto Sanità di Confindustria, l’associazione che raggruppa alcune tra le più grosse strutture sanitarie private convenzionate operanti in Veneto, “ll grido di allarme lanciato venerdì scorso dagli oltre 700 tra medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti e collaboratori delle strutture accreditate, riuniti spontaneamente a Padova, non ci può lasciare indifferenti. Come imprenditori – prosegue dal Brun – siamo preoccupati per il futuro delle nostre aziende ma come cittadini temiamo ancor di più per la tenuta del modello veneto che in questi anni si è distinto per efficienza ed eccellenza dei servizi offerti; un risultato inimmaginabile senza una forte sinergia tra pubblico e privato. La sanità, non importa se pubblica o privata, è fatta prima di tutto da persone che lavorano al servizio di altre persone. Purtroppo, quanto sta accadendo in Veneto rischia di colpire tutti: i lavoratori e le loro famiglie che perderanno il posto di lavoro, i cittadini che perderanno molti servizi e saranno costretti a liste d’attesa non degne di una sanità di eccellenza”.
Ecco allora la proposta di Confindustria Sanità: “comprendiamo – afferma dal Brun – l’esigenza della Regione di far quadrare i conti rispetto a quanto imposto dalle manovre nazionali, e per questo i nostri associati si impegnano per garantire alla Regione l’erogazione ai cittadini veneti dello stesso numero di prestazioni effettuate nel 2012, assicurando però, nel contempo, l’ottenimento dei risparmi previsti dalla revisione della spesa pubblica (0,5%) in linea con le manovre effettuate dalle regioni limitrofe e con le considerazioni del presidente della V Commissione consiliare, Leonardo Padrin, che abbiamo più volte condiviso. Se l’obiettivo è quello di rispettare i vincoli di spesa imposti dallo Stato – conclude dal Brun – non ci sono alibi per nessuno: pubblico e privato devono trovare un accordo facendo un passo ciascuno nella direzione del proprio interlocutore; noi, con questa proposta, pensiamo di aver fatto il nostro!”