Turismo italiano: il 2021 parte con 14 milioni di presenze in meno

Secondo l’analisi di Demoskopika, nel 2020 la pandemia da Covid-19 ne ha “bruciate” ben 232 milioni. Crollo della spesa turistica (-20 miliardi di euro) in Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige.

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Nel 2020 il turismo italiano è arretrato di 30 anni causa gli effetti connessi con la diffusione della pandemia da Covid-19 che ha rallentato, se non bloccato del tutto, a livello globale i viaggi e l’ospitalità, massacrando uno dei settori più vitali dell’economia italiana. 

E per il 2021 lo scenario del turismo italiano non cambia, almeno secondo i dati elaborati da Demoskopika sul primo mese dell’anno, in attesa dei dati ufficiali dell’Istat su base regionale: gennaio parte con 14,4 milioni di pernottamenti e 4,8 milioni di turisti in meno con una variazione negativa pari all’80% rispetto allo stesso mese del 2020. 

Nel 2020 il Covid-19 ha “bruciato232 milioni di presenze (-53,1% sul 2019) e 67 milioni di arrivi (-51,3%). In picchiata la spesa turistica con un crollo di 20 miliardi il cui 73% è concentrato in Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. 

Analizzando il quadro per singolo sistema turistico regionale, emerge che nel 2020 il Veneto avrebbe ridotto gli arrivi di 12,2 milioni (-60,4% rispetto al 2019) e le presenze di 44,5 milioni (-62,4% rispetto al 2019). A seguire, in valore assoluto, Lombardia con una contrazione pari a 9,5 milioni di arrivi (-54,2%) e 22,4 milioni di presenze (-55,4%), Toscana con una riduzione pari a 8,3 milioni di arrivi (-58,0%) e 28,7 milioni di presenze (-59,8%), Lazio con una riduzione pari a 6,6 milioni di arrivi (-51,7%) e 19,9 milioni di presenze (-51,0%) e l’Emilia Romagna con una riduzione pari a 6,1 milioni di arrivi (-52,9%) e 23 milioni di presenze (-57,1%).

Da evidenziare che, percentualmente, è la Sicilia a presentare tra la maggiore perdita, preceduta solo dal Veneto: meno 3 milioni di arrivi e meno 9 milioni di presenze con un calo rispettivamente pari al 58% e al 59,6% rispetto ai dodici mesi del 2019. Quanto alla contrazione della spesa turistica (20 miliardi a livello nazionale), l’analisi per livello regionale colloca, nella sua dimensione numerica assoluta, il Veneto in testa con un decremento stimato della spesa turistica pari a 3.939 milioni di euro. A seguire Toscana con 2.570 milioni di euro, Lombardia con 2.357 milioni di euro, Lazio con 2.205 milioni di euro, Emilia Romagna con 1.820 milioni di euro e Trentino Alto Adige con 1.610 milioni di euro. 

La contrazione del consumo totale di beni e servizi da parte del viaggiatore (alloggio, pasti, intrattenimenti, souvenir, regali, altri articoli per uso personale ecc.) si è avvertita, in maniera significativa, anche in altre cinque destinazioni regionali: Campania con 892 milioni di euro, Liguria con 752 milioni di euro, Piemonte con 666 milioni di euro, Sicilia con 651 milioni di euro, Sardegna con 497 milioni di euro e Marche con 407 milioni di euro. Sotto la soglia dei 400 milioni di euro si posizionano i rimanenti sistemi turistici regionali: Puglia con 388 milioni di euro, Friuli Venezia Giulia con 336 milioni di euro, Calabria con 284 milioni di euro, Umbria con 209 milioni di euro, Valle d’Aosta con 204 milioni di euro, Abruzzo con 156 milioni di euro, Basilicata con 95 milioni di euro e, infine, Molise con 17 milioni di euro.

«Se si vuole fronteggiare efficacemente l’emergenza sanitaria – dice il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – la politica deve avere il coraggio di fare scelte precise. C’è un problema prioritario di governo da cui consegue anche la misura dell’efficacia dei fondi messi a disposizione per la ripresa del sistema turistico. E’ ora di riavviare il processo partecipativo per redigere un nuovo Piano strategico nazionale 2022-2027 e dotare il turismo di riforme strutturali».

Un primo passo per il rilancio del turismo italiano parrebbe essere stato avviato dal governo Draghi con la nascita di un ministero autonomo dotato di portafoglio dedicato esclusivamente al turismo.

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