“Belluno Solidale”: al Ce.I.S. donazione di 30.000 euro da UniCredit

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Gigetto De Bortoli ceis Giuliano Mogol Unicredit 1De Bortoli: “favoriremo l’inserimento lavorativo di persone a rischio di esclusione sociale”

Realizzare percorsi di inserimento socio lavorativo di persone a rischio di esclusione sociale. E’ lo scopo del progetto “Belluno Solidale” del Centro Italiano di Solidarietà (Ce.I.S.) della città veneta. L’iniziativa è resa possibile grazie all’accordo stipulato tra UniCredit e il Ce.I.S. medesimo. L’accordo prevede la donazione da parte della banca di 30.000 euro per un’iniziativa, che partirà il prossimo primo marzo e avrà durata di un anno.

Il progetto prevede l’attivazione di percorsi individuali di inserimento socio lavorativo della durata di 6 mesi per 10 persone. Per 5 di loro è possibile l’attivazione di un servizio di ospitalità abitativa.

“Questa donazione è finanziata da una carta di credito molto particolare, la ‘UniCreditCard Classic E’, che accantona il 2 per mille di ogni spesa effettuata dai clienti, senza aggravi per questi ultimi, alimentando un fondo che la banca destina ad iniziative e progetti di solidarietà nei territori dove opera – spiega Giuliano Mognol, direttore Area commerciale Belluno di UniCredit -. Siamo particolarmente lieti di dare il contributo della nostra banca a questa importante iniziativa sociale in un territorio dove l’associazionismo ed il volontariato costituiscono una parte imprescindibile della vita sociale. Credo che un ringraziamento ed un plauso debbano essere rivolti al Ce.I.S. che con tenacia e passione svolge un ruolo di vitale importanza. Quanto ad UniCredit – continua – ritengo che l’iniziativa sia una concreta testimonianza della nostra volontà di consolidare ulteriormente un forte legame con le persone e le Istituzioni della provincia, obiettivo imprescindibile del nostro modo di fare banca”.

Il presidente del Ce.I.S. di Belluno don Gigetto De Bortoli ringrazia UniCredit e sottolinea l’importanza della donazione per rispondere ai bisogni di oggi: “nell’attuale contesto economico le persone con particolari problemi trovano maggiori difficoltà nella ricerca di un lavoro, in quanto il mercato del lavoro non risponde alle richieste di inserimento. Questo stato di cose crea un circolo vizioso, perché la mancanza di inserimenti lavorativi ostacola lo sviluppo dell’autonomia e deteriora la situazione personale. ll problema lavoro e il problema casa sono sempre più spesso intersecati; è quindi opportuno intervenire con progetti che si rivolgano non solo al progetto lavorativo di una persona, ma al progetto di vita, comprensivo di tutte le sue dimensioni e dei suoi bisogni. Vanno quindi pensati progetti integrati, con risposte articolate rivolte alla persona e con la collaborazione della rete dei servizi del territorio”.