Il Politecnico di Torino accelera sulla transizione post pandemia

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TORINO (ITALPRESS) – “Siamo oggi a un punto di svolta: nulla sarà più come prima e, volendo essere ottimisti, questo evento sarà un acceleratore di quel cambiamento sempre più necessario per l’umanità verso una crescita sostenibile, inclusiva, rispettosa del pianeta”. Da questo cambiamento di paradigma prenderà avvio mercoledì il messaggio che il rettore Guido Saracco proporrà alla comunità accademica e agli attori del territorio nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2020/2021 del Politecnico di Torino. Un Ateneo solido, che conferma nei numeri le basi su cui le nuove dinamiche imposte dalla pandemia si sono innestate: 36.000 studenti, provenienti per il 61% da fuori Regione e dall’estero; 50 corsi tra primo e secondo livello di formazione, 16 corsi di Dottorato per quasi 1000 dottorandi – un numero in forte crescita nell’anno 2020; 95 milioni di euro ricevuti su 248 progetti del programma europeo Horizon 2020; 939 brevetti depositati e 62 spin-off costituite.
“E’ necessario cambiare il proprio modo di insegnare, fare sì che il processo di apprendimento sia più incentrato sugli studenti stessi, che loro diventino protagonisti attivi e non passivi”, aggiunge Saracco. A febbraio 2020 il Politecnico è stato uno dei primi atenei in Italia a strutturarsi per poter garantire lezioni, esami e sessioni di laurea da remoto. Si è trattato di un enorme sforzo organizzativo e finanziario, con investimenti complessivi per oltre 5 milioni di euro. I numeri confermano i risultati positivi di questi sforzi: già a ottobre, erano circa 25.000 gli utenti medi collegati al giorno, contro i 18.000 di giugno. Lo stesso incremento si ritrova anche nell’erogazione degli esami on line: dai 500 esami al giorno di aprile 2020, si passa a 1.000/3.000 esami al giorno a settembre, che salgono a 5.000/7.000 a gennaio 2021. Altro dato significativo: gli esami registrati nel 2019 sono stati 268.000, mentre quelli registrati nel 2020 sono arrivati a 289.000, aumentando quindi di numero nonostante il periodo di emergenza sanitaria.
Ci sarà anche un secondo grande tema dell’Inaugurazione, lo sviluppo dei territori e l’uscita dalla crisi: “Per l’utilizzo dei fondi del Next Generation EU servono progetti concreti che siano ben recepiti a livello Europeo. Credo che l’Italia e il Piemonte in particolare dovrebbe ispirarsi sempre più al modello delle Knwoledge and Innovation Communities (KIC), le Comunità di Conoscenza e Innovazione promosse dalla Comunità Europea a partire dal 2008: luoghi fisici e virtuali per promuovere a livello locale la collaborazione tra l’elica Università-Industria-Stato e i corpi intermedi tipici di ciascun territorio”, spiega il rettore Saracco. La manifattura 4.0, la mobilità sostenibile, l’aerospazio, la salute, l’economia circolare e la bioeconomia, la transizione energetica, digitale ed ecologica, la riqualificazione urbana i temi centrali di questo ridisegno che passa anche da alcuni progetti ai quali si sta lavorando, insieme agli attori del territorio: la Città della Manifattura 4.0 e della Mobilità Sostenibile a Mirafiori, la Città dell’Aerospazio nell’area di Corso Marchei, il distretto del Digitale, presso la sede principale di Corso Duca degli Abruzzi, il Parco dell’Economia Circolare e della Transizione Energetica presso l’Environment Park di Via Livorno, il Campus Valentino sul Patrimonio e la Rigenerazione Urbana. Alla cerimonia interverrà il professor Gaetano Manfredi, già ministro dell’Università e della Ricerca, e porterà il proprio contributo con una lectio la professoressa Alison James dell’Università di Winchester.
(ITALPRESS).